Al centro della scena politica è il dibattito sulla politica estera

Al centro della scena politica è il dibattito sulla politica estera.
Il dialogo con l’Italia è aperto, ha detto Antonella Mularoni. In due anni il clima tra i due Paesi è cambiato. Tanto che l’obiettivo è chiudere la vertenza con i vicini di casa entro l’estate. Anche il dialogo tra le due banche centrali è ripartito, ricorda il Segretario agli esteri citando “le tante bastonate sui precedenti vertici di Banca Centrale”. Se pensassi di essere il problema, dice Antonella Mularoni, non esiterei a dare le dimissioni. Con l’Italia non è un problema di persone, conferma il Segretario alle finanze. Valentini definisce difficili da capire le ragioni di tanto accanimento da parte italiana. L’atteggiamento di ostilità deve cessare, sull’onda del mutato rapporto tra Banca d’Italia e Banca centrale. C’è collaborazione per affrontare i temi che impediscono una piena permeabilità tra i due sistemi ma anche per un aiuto specifico alla costituzione della Centrale dei rischi e della gestione accentrata del contante, due questioni care alla controparte italiana. L’opposizione boccia senza appello la versione governativa dello stallo nei rapporti bilaterali con l’Italia. Il Paese ha zero prospettive e zero speranze, dice il capogruppo del Psd. Per Claudio Felici il saldo del governo è assolutamente negativo. A Roma, rincara la dose il capogruppo di Sinistra unita, Ivan Foschi, il clima non è affatto cambiato e la realtà è che certe cose il governo non vuole farle. La situazione è terribile gli fa eco Simone Celli segretario del psrs, denunciando il tentativo di recuperare il rapporto con Tremonti attraverso la litania del ministro cattivo, mentre per Pier Marino Mularoni dei Democratici di centro il governo guida una macchina senza ruote. Dà gas ma non si muove di un metro. Al paese serve uno scatto d’orgoglio. La maggioranza si schiera, con qualche distinguo, a fianco del Segretario agli esteri, anche se la parola fine, e le sorprese potrebbero non mancare, arriverà con la votazione degli ordini del giorno. Per Francesco Mussoni invece la politica estera non ha funzionato o perlomeno non ha prodotto risultati. Il consigliere della dc critica anche la politica commerciale, la legge sulle residenze, la decretazione di urgenza. Smettiamola, dice, di far credere che le cose vanno bene, le cose vanno molto male, prendiamone atto e muoviamoci di conseguenza. Ancor più critico Gabriele Gatti: smettiamola di dire che tutto bene e presidiamo Roma. E sulla vicenda che ha coinvolto i nostri Magistrati, puntualizza, spero che il governo abbia già chiesto un incontro con il Ministro per la giustizia. Il capogruppo di ap Roberto Giorgetti, chiede contributi concreti e non giochetti di potere, criticando gli Europopolari per l’atteggiamento sulla liquidazione di Fincapital. Dobbiamo dare prova che il Paese fa applicare le leggi oltre a farle, dice Gian Nicola Berti della Lista della libertà, mentre Nicola Selva degli Eps ricorda l’intercessione del suo partito per l’incontro tra Tremonti e Mularoni. Incontro, sottolinea, che non ha prodotto risultati.

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