Logo San Marino RTV

Al centro della scena politica italiana il no del governo alle olimpiadi

14 feb 2012
Al centro della scena politica italiana il no del governo alle olimpiadi
Al centro della scena politica italiana il no del governo alle olimpiadi
Le Olimpiadi 2020 non si terranno a Roma. Dopo un lungo confronto in Consiglio dei Ministri e un faccia a faccia con il sindaco Alemanno, troppe incognite e costi poco chiari hanno convinto Mario Monti a non firmare le garanzie necessarie per candidare la capitale ad ospitare i Giochi. Il premier motiva la sua scelta come un gesto di “responsabilità”, per “non mettere a rischio il denaro dei contribuenti”. Incassa tanti plausi dalla politica; ma forte è la delusione di Alemanno e del mondo dello sport italiano, che parlano di “occasione perduta”.
Mentre arriva l’ok alla riforma del modello di Difesa, sono ore cruciali per la riforma del mercato del lavoro. Il governo ha convocato per domani le parti sociali, anche se Monti non ci sarà, perché atteso al Parlamento europeo di Strasburgo. I sindacati porteranno un documento comune che lascia fuori i capitoli spinosi, a partire dall'articolo 18, e la Fiom proclama uno sciopero generale dei metalmeccanici per il 9 marzo. Sul confronto di domani pesano soprattutto le parole del commissario europeo Rehn, che inserisce l’Italia tra i 12 Paesi europei a rischio a causa del suo “basso potenziale di crescita”. Parole che Monti interpreta come un invito a fare presto.
E a Palazzo Madama, dove il Milleproroghe approda in Aula con modifiche e quindi dovrà tornare a Montecitorio per il via libera definitivo, cala la scure dell’inammissibilità della presidenza del Senato sulle migliaia di emendamenti al decreto liberalizzazioni. E il Pd, che accusa il colpo della sconfitta dei propri candidati alle primarie per il sindaco di Genova, avvia una riflessione sulle alleanze nel centrosinistra non solo in Liguria ma anche in Sicilia.

Da Roma Francesco Bongarrà

Riproduzione riservata ©