Cessione crediti Delta: opposizioni tornano a contestare la decisione, saranno "rubati 200 milioni"

Per le forze di minoranza la questione vendita degli npl Delta è tutt'altro che chiusa, a livello politico, e ribadiscono la loro contrarietà alla decisione presa lunedì in Commissione Finanze. Le opposizioni parlano di un ordine del giorno “preconfezionato” e di “interessi particolari” dietro alla cessione.

“E' stato fatto tutto in fretta”, dicono, mentre si potevano scegliere insieme altre vie. Lunedì non sono usciti dall'aula per protesta, tengono poi a precisare, ma per “un atto di responsabilità”. Al centro della loro analisi riportano l'ordinanza del tribunale apparsa sul web e criticano il fatto che, in Commissione, nessuno abbia fatto riferimento alla stessa. Per le opposizioni, in una situazione del genere, con la questione giudiziaria sullo sfondo, non si doveva procedere.

Le minoranze contestano anche la valutazione degli npl da parte di Aram Capital: un'analisi “statistica”, precisano. Poi l'affondo. Con la cessione, saranno “rubati circa 200 milioni di euro”, affermano le minoranze in tono provocatorio, facendo riferimento alla somma che si poteva ottenere percorrendo strade alternative, in aggiunta all'attuale 'ricavo' stimato di 109 milioni.

Mauro Torresi

Nel servizio, le interviste a Iro Belluzzi (Psd) e a Federico Pedini Amati (Mdsi)

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