
A vuoto, questa mattina, il primo appello; essendovi in Aula solamente 29 Consiglieri. Buona invece la seconda chiama. I lavori sono dunque ripresi dalle ultime 2 richieste dei cittadini da affrontare; dopo il vaglio di 6 Istanze d'Arengo nella seduta di venerdì, quando a prevalere era stato l’ambito scuola. Nella prosecuzione odierna del Comma si è ripartiti dalla richiesta di messa in sicurezza di un tratto di strada di Canepa, incrementando il numero di posti auto in Piazza Capicchioni. Tema per così dire “classico” – quello della sicurezza stradale –, per questo particolare istituto di democrazia diretta.
Favorevole il parere del Segretario Ciacci. Dai banchi del PSD si è sottolineato come questa Istanza si inserisca in un tema più ampio: l’assenza di una visione urbanistica collettiva. Si è ricordato allora come la Segreteria Territorio stia già lavorando sulla pianificazione. Favorevole anche il PDCS, rimarcando – sulla scia di quanto già osservato dal Segretario di Stato – come sia necessario coinvolgere la Giunta di Castello. Richiesta “assolutamente ragionevole”, anche ad avviso di Motus. Segnalate simili situazioni anche in altre zone in prossimità dei centri storici. Per l'accoglimento anche RF, con riflessioni riguardanti il rapporto cittadini-amministrazioni locali e la “pianificazione attuativa”, ritenuta non adeguatamente organica e consona. L’Istanza è stata infine approvata con 35 voti favorevoli ed un contrario.
Nell’ottava e ultima Istanza d'Arengo si sollecitavano interventi su riferite situazioni di “degrado urbano” in zona Santa Mustiola, segnalato in particolare il problema di un edificio pericolante di proprietà privata. Pure in questo caso il Segretario Ciacci si è dichiarato favorevole all’accoglimento, pur non trovando corretto parlare in generale di “degrado urbano” a Santa Mustiola.
Sia dalle fila del PSD che da quelle di Libera si è rimarcato come effettivamente in territorio vi siano non poche strutture in stato di abbandono. Sollecitati approfondimenti anche da RF; affinché si elaborino interventi normativi snelli per intervenire in queste situazioni. Questo Governo deve prendersi carico del tema del Piano Regolatore, si è rimarcato dai banchi di DML. La Protezione Civile può dare attuazione a questo tipo di interventi, ha ricordato Libera; “la normativa c'è ed è già stata applicata”, grazie anche al lavoro della Segreteria. Istanza accolta all’unanimità.
Come da calendario si è quindi passati ad una serie di Progetti di Legge (PdL) in prima lettura presentati da RETE. Il primo per l’istituzione del Bilancio Partecipativo: strumento di democrazia diretta per consentire ai cittadini di partecipare attivamente alla destinazione di risorse pubbliche. E ciò sulla scorta di un processo in più fasi: avviso pubblico, presentazione di progetti, valutazione, votazione popolare ed esecuzione del progetto vincitore. Partecipazione aperta ad associazioni, gruppi informali di cittadini, organizzazioni di categoria e sindacati, gruppi di studenti. Previsti pareri vincolanti delle Giunte di Castello competenti.
Quanto alla copertura finanziaria si parla di un contributo pubblico pari allo 0,15% delle entrate tributarie (nel 2023 sarebbe equivalso a 500.000 euro), una quota derivante dalle confische giudiziarie (nel 2022 il 10% di queste, è stato scritto, sarebbe equivalso a circa 900.000 euro); possibile destinazione al Fondo anche del 3x1000. Potrebbe essere uno strumento utile di partecipazione attiva, è stato sottolineato; per piccoli progetti con scadenza biennale. Ad esempio ristrutturazioni, interventi di riqualificazione. PdL interessante, ad avviso di Libera; la crisi di partecipazione, il distacco della cittadinanza dalla politica – è stato detto – è sempre più evidente. Il progetto potrebbe riguardare anche iniziative di carattere culturale, si è osservato. Nello spirito favorevoli, è stato detto dalle fila del PSD; pur ponendo l’accento su alcuni “limiti”. Perché si concederebbero poteri di gestione della spesa pubblica a gruppi informali; oltre al rischio di creare un’altra struttura nel già affollato panorama attuale e a una riferita mancata chiarezza sul piano delle risorse.
Da DML piena condivisione della ratio dell’intervento proposto; rilevate “barriere invisibili” per i cittadini nell’impegno pubblico. Un PdL che segna il fallimento della politica. Dal PDCS perplessità su due aspetti: il parere vincolante delle Giunte – è stato detto – andrebbe espresso prima e non dopo la formulazione del progetto; ancor più complicata la votazione popolare, visto il possibile impatto economico di una consultazione generale. Apertura, comunque, a “tutti gli approfondimenti del caso”. PdL meritevole di approfondimento, ha sottolineato RF; ponendo l’accento sui possibili adeguamenti dell’attuale sistema necessari per recepire simili innovazioni. Può essere una modalità di proposta interessante. Il PdL non vuole essere qualcosa che spogli il Consiglio – si è detto dalle fila di RETE in fase di replica –; citata l’esperienza del Comune di Bologna, con 27 progetti partecipativi e la possibilità di votarli online. Dunque la spesa non sarebbe quella del referendum. Bisogna creare una struttura per votare in questo modo.
Si è poi passati ad un altro PdL del Movimento: per il diritto all’acqua e all’energia. Si parte dal presupposto di una piena consapevolezza degli effetti del cambiamento climatico, ritenuto un dato di fatto; si sollecita così un approccio puramente reattivo. L’idea è quella di fare del Titano il primo Paese al mondo a stabilire per legge il diritto all’accesso ad acqua potabile ed energia elettrica; con l’impegno dello Stato ad adottare le necessarie azioni per garantirlo. Da qui l’esclusione di deleghe a soggetti privati. Si stabiliscono poi criteri temporali per il raggiungimento degli obiettivi, con l’utilizzo – come riferimento – del Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile recentemente approvato in Consiglio. Previsti fra le altre cose interventi normativi per stimolare l’elettrificazione degli impianti domestici ed incentivi alle aziende impegnate nella filiera delle rinnovabili.
E poi la costituzione della Società di Produzione Energetica Sammarinese – con un acronimo fortemente simbolico: SPES, in latino “speranza” – per la realizzazione e gestione di impianti nel medio-lungo periodo. Maggioranza assoluta all’Eccellentissima Camera, ma apertura ad azionariato diffuso. Diritto di prelazione sull’energia prodotta dagli impianti di SPES conferiti ad AASS.
Si vuole inoltre dare mandato al Governo affinché presenti piani di investimento per la sicurezza idrica e l’autonomia energetica. Perplessità del PDCS sul riferito obiettivo dell'indipendenza idrica ed energetica. Solo il 5% dell'acqua utilizzata viene captata in territorio, è stato osservato. Quanto al gas non esiste autonomia.
Da definire, in questo quadro, anche il ruolo dell'AASS in relazione a SPES. Ritenuto anomalo, creare un altro ente per l'approvvigionamento di energia. Meritorio, ad avviso di Motus, proporre soluzioni a simili questioni strategiche. Ricordate anche le proprie iniziative; rammarico per l'esito della proposta di una comunità energetica. Questa Maggioranza, ad oggi, “non ha proposto nulla”. Perplessità, tuttavia, sull'ipotesi di una nuova realtà come SPES.
PdL che tratta di temi cruciali, si è osservato dalle fila di Libera. Attenzione agli spunti di riflessione posti dal progetto di legge. Si concorda ad esempio sulla necessità che sia lo Stato ad avere il monopolio della gestione di queste risorse. Prospettata per altro un'altra fase di aumento dei costi dell'energia alla luce degli ultimi sviluppi della crisi mediorientale.
Considerazioni anche dall'Indipendente di Maggioranza Giovanna Cecchetti; tutta l'Aula deve riflettere su questa emergenza; ricordata l'ipotesi di un invaso per il reperimento di acqua. Dovrebbe essere un tema strutturale, si è osservato dai banchi di RF; sottolineando come sia fondamentale citare il diritto ad energia ed acqua, così come il ruolo baricentrico dello Stato nella gestione. In questi anni la Politica è stata “tragicamente ferma” su questi temi. Toccato il tema dell'invaso di Gorgascura.
Interesse per l'intento del PdL è stata espressa anche dal PSD; a partire dal principio di considerare un diritto l'accesso ad acqua ed energia. Innovativa la modalità proposta con l'istituzione della SPES. Rendersi indipendenti non sarà mai possibile – è stato tuttavia constatato -; fondamentale il rapporto con l'Italia, trovando collaborazioni attraverso AASS. Una particolarità del Titano avere una unica “multiutility” pubblica.
Da RETE, in fase di replica, il biasimo per il mancato intervento di congressisti nel dibattito. Il PdL successivo reca “misure urgenti per la trasparenza e gli ammanchi contributivi e per i fenomeni distorsivi dell'economia”; con un focus particolare sulle “pratiche illecite nel settore dei veicoli e del commercio elettronico”. Alla base problematiche sulle quali il Movimento intende mantenere costante e massima attenzione.
Fra le previsioni del PdL la possibilità per i lavoratori di verificare lo stato dei versamenti effettuati dall'azienda dove sono occupati tramite una piattaforma fornita dall'ISS. Nel testo misure severe per gli imprenditori che non adempiono ai propri obblighi contributivi; l'introduzione di un meccanismo che permetta di recuperare crediti anche all'estero. Sollecitata poi l'emanazione di un decreto delegato che regoli le attività nel mercato degli autoveicoli; previsto fra le altro cose l'obbligo di pagamento anticipato della monofase.
Un PdL che sostanzia un intero, recente, dibattito politico - è stato detto. La Politica ha il diritto e il dovere di tutelare i lavoratori; intervenendo in modo pro-attivo. Avvilente continuare a parlare di cose che potevano già essere risolte, si è osservato dai banchi di Motus; citata ancora una volta la proposta di un registro unico delle attività economiche.
Il Segretario Fabbri ha segnalato dal canto suo come sulle disposizioni relative alle pratiche ingannevoli e al commercio elettronico siano già intervenuti decreti ad hoc; ritenuto necessario al contempo fare un punto della situazione sul tema del commercio di autoveicoli. Ad intervenire anche il Segretario Canti, sul tema – più volte dibattuto - degli ammanchi contributivi. Non è una tematica che sta a cuore solo a RETE; l'attuale sistema di esattoria di Banca Centrale – ha detto – funziona sul recupero dei crediti. Quando si registra un ammanco superiore a 100.000 euro di contributi l'azienda viene sospesa; e se non vi è un piano di rientro viene dichiarata fallita.
Si è passati a questo punto al PdL per il “potenziamento del trasporto pubblico e istituzione della mobilità condivisa”. Posto l'accento fra le altre cose alle esigenze di giovanissimi, anziani e studenti dell'Ateneo. Nell'articolato si inserisce il concetto di “mobilità cooperativa diffusa” non professionale, con relativa piattaforma di intermediazione. Si conferisce inoltre mandato al Congresso di disciplinare l'omologazione, la circolazione e il noleggio di veicoli a guida automatica: rilevando come negli USA e in Cina già esistano in alcune zone servizi di taxi senza conducente. Si potrebbe insomma fare del Titano un'avanguardia in Europa, con relative ricadute in termini di promozione.
A finanziare la Legge – nelle previsioni – l'aumento della tassa di circolazione sui veicoli con più alto numero di cavalli fiscali. Favorevole Motus; sentire RETE parlare di sperimentazione è una delle più grosse soddisfazioni che DML possa sentire in questa Aula.