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CGG: durissime accuse di Libera, in comma comunicazioni, sul “caso Serenissima”

23 feb 2022
CGG: durissime accuse di Libera, in comma comunicazioni, sul “caso Serenissima”

I lavori del Consiglio si sono aperti in mattinata con due comunicazioni della Reggenza: la lettera ricevuta da Liliana Segre, nella quale la Senatrice italiana ringrazia il Titano per il conferimento della cittadinanza onoraria; e l'OdG della Commissione Sanità, relativa all'audizione di Bevere e la sua relazione finale dell'incarico di consulenza. Con l'impegno, per il Governo, a supportare il DG ed il Comitato Esecutivo ISS per dare concretezza alle linee guida del piano sanitario.

Quando si è passati agli interventi dei Consiglieri i toni si sono improvvisamente inaspriti. A dare fuoco alle polveri un durissimo intervento di Michele Muratori, Libera, sul caso del quotidiano Serenissima. Quanto all'autore della denuncia ha puntato il dito senza esitazioni contro Roberto Ciavatta; e ha parlato di un attacco ad un organo di stampa “liberticida”, “vile”, “senza precedenti”. E ciò, ha aggiunto, è forse successo “perché Serenissima ha osato pubblicare le foto festino del I aprile”. “Siamo di fronte a una schifosa dittatura”, ha dichiarato; a suo avviso il Segretario alla Sanità ha attaccato “non potendosi più difendere”, vista la “scellerata gestione della sanità”. “Invierò il mio intervento a tutte le testa giornalistiche – ha concluso -; denunci pure me Ciavatta!”. Sulla stessa linea i compagni di Partito. Matteo Ciacci ha parlato di “precedente devastante”; chi cerca di esprimere liberamente la propria opinione su un giornale – ha detto - rischia di finire in Tribunale. Giuseppe Maria Morganti ha chiesto alla Reggenza di difendere la democrazia; “abominevole”, a suo avviso, la denuncia di Ciavatta. E non è mancato un accorato appello, all'intero Consiglio Grande e Generale, a ribellarsi; “o il rischio di degenerazione è imminente”. Da qui un invito ad agire prima della “sicura bastonatura” degli organismi internazionali.



Giovanni Zonzini, RETE, ha espresso solidarietà a coloro che sono stati convocati per l'interrogatorio. “Il procedimento penale ha quasi dell'assurdo”. Sono pronto a costituirmi – ha aggiunto -, “ho più volte scritto sui giornali senza essere registrato presso la Consulta”. Ma è evidente – ha aggiunto – che in questo caso ci sono particolarità: “padrini e padroni di quel giornale” sono gli esponenti di Libera; si nascondono dietro il paravento di terzietà offerto dalla testata giornalistica. “Perché non vi firmate?”. Ad avviso di Zonzini chi compra Serenissima “deve sapere che compra il quotidiano di partito di Libera”. “Per interi mesi è uscito senza una gerenza”. Sulla stessa linea l'intervento di Matteo Rossi, NPR, che ha preso le distanze dall'utilizzo del Tribunale per vicende di questo tipo. Ma da cittadino – ha dichiarato – bisogna fare chiarezza sull'attività imprenditoriale; non contesto la linea editoriale, ma “occorre trasparenza”. Espresso apprezzamento, infine, per la riuscita di “Una Voce per San Marino”; e complimenti alla RTV per la “professionalità” e le capacità organizzative dimostrate.

Si è poi tornati al tema principale, con l'intervento del Segretario di Stato all'Informazione. Il concetto di libertà non è in discussione nel nostro Paese, ha detto. “Ma avverto un senso di confusione”, ha aggiunto; a suo avviso infatti chi sta richiamando “principi altissimi” sa di essere in difetto. Ha ricordato poi il suo impegno nel migliorare l'attuale normativa del settore. Da qui un richiamo ad un'informazione corretta. Si è detto felice che Serenissima sia nelle edicole, ma “quel giornale più che un intento di carattere informativo ha finalità di natura politica, è un dato di fatto”. “Non è un reato”, ha rimarcato; ma è necessario il rispetto delle “regole di base: cosa che ho sempre evidenziato agli interessati, non riuscendo mai a capire chi era il punto di riferimento”.

Ha preso quindi la parola il Segretario di Stato Ciavatta. “Non posso ritirare alcuna denuncia perché non l'ho fatta, neppure un esposto”, bensì una lettera al Tribunale – ha rimarcato, rispondendo così alle precedenti accuse di Muratori – antecedente i fatti del I aprile. Richiesta – ha aggiunto – riguardante eventuali violazioni di leggi da parte di Serenissima. Stava infatti pubblicando – ha osservato Ciavatta – senza le indicazioni del direttore responsabile, gestione degli introiti, autorizzazioni. “Lungi da me la volontà che si possa anche solo ipotizzare che si svolgano indagini su chi invia lettere e riflessioni a un giornale”. Da qui la convinzione che il Giudice abbia convocato i cittadini che hanno scritto sul quotidiano unicamente per capire chi ne sia responsabile, chi lo finanzi, e chi incassi gli emolumenti delle vendite. “Sono leggi dello stato”. Il Segretario di Stato ha anche letto in Aula la lettera, risalente a marzo 2021. All'interno anche riferimenti su quanto riportò Serenissima, circa vaccini bloccati all'aeroporto di Milano. Una fake news, ha tuonato Ciavatta, che ha provocato problemi nelle relazioni bilaterali. Stigmatizzati, infine, i precedenti interventi degli esponenti Libera; ad avviso del Segretario di Stato avrebbero utilizzato alti principi per distogliere l'attenzione dal fulcro dell'indagine: “continue irregolarità” e “mancato rispetto della legge”.




Concorde il Segretario di Stato Ugolini, che ha sottolineato come in caso di segnalazioni il Tribunale abbia il dovere di fare indagini. Fuori luogo, a suo avviso, parlare di deriva democratica. Ma su questa vicenda non solo Libera, anche RF si è detta molto preoccupata. Nicola Renzi ha parlato di un clima di “intimidazione”, “irrespirabile”; ricordando come denunce contro organi di stampa fossero state fatte anche in passato. Condiviso l'appello di Libera anche da Andrea Zafferani. Un “esposto” “c'è stato”, ha premesso, rispondendo a Ciavatta. E poi l'accusa, al Governo, di “portare in tribunale i problemi che ha con chi esprime opinioni diverse dalle sue”; ma di non fare altrettanto con chi è “in linea”, sia sulla carta stampata che sul web. L'indagine – ha aggiunto – non è sulle questioni di Serenissima, ma sull'esercizio abusivo della professione. Ma per Gian Nicola Berti – NPR - utilizzare in questo modo la comunicazione giudiziaria è forse una “difesa preventiva”, “situazione pericolosa”, ha aggiunto.

Nel corso della mattinata anche il riferimento del Segretario di Stato al Turismo Pedini Amati sul National Day di San Marino a Dubai, condividendo le riflessioni della Reggenza, e ringraziando tutti coloro che hanno reso possibile l'evento. E poi il Segretario agli Esteri, che ha riferito sulla recente visita ufficiale in Argentina; Beccari si è anche soffermato sul dossier ucraino, ricordando come in giornata sia previsto – all'ONU – l'intervento della missione permanente del Titano, che ribadirà la necessità di individuare una via d'uscita diplomatica alla crisi. La soluzione militare non è una risposta – ha rimarcato Beccari -, e neppure un approccio restrittivo in termini di sanzioni ed embarghi “che non farebbero che acuire la tensione”. Da individuare invece, secondo il Segretario, un'intesa che riparta dai contenuti dagli accordi di Minsk, per trovare un nuovo equilibrio. Gruppi di maggioranza al lavoro, intanto, per un odg sul tema. Affrontato anche da alcuni consiglieri, come Aida Maria Adele Selva, PDCS; a suo avviso queste vicende solo forse le più gravi dal periodo post Seconda Guerra Mondiale. Gaetano Troina, DML, ha commentato l'ipotesi, suggestiva, di eventuali colloqui di pace a San Marino; ma prima bisognerebbe essere un buon esempio di mediazione e democrazia, ha osservato; sottolineando come dal comma comunicazioni odierno sia emerso “tutt'altro”. Mentre Paolo Rondelli, RETE, ha richiamato la postura di neutralità attiva del Titano, per invitare nazioni più grandi al diritto e alla pace.

Tornando al caso che ha dominato il dibattito, questa mattina, da registrare il breve e durissimo intervento di Marco Nicolini, RETE. “Non ho amici nella carta stampata” sammarinese, “ma solo nemici, perché tutta merita di essere attaccata”. Serenissima – ha detto fra le altre cose - era forse nata come giornale autentico, per poi divenire un'”autentica discarica ideologica”. Iro Belluzzi, recentemente confluito in Libera come indipendente – pur restando in Maggioranza -, ha chiesto di interrompere la “guerra per fazioni e per bande”. Sottolineando come, nel caso in questione, sarebbe stato meglio – eventualmente – rivolgersi a realtà come l'ufficio attività economiche o politiche del lavoro, anziché al Tribunale. Ricordati anche gli attacchi subiti all'epoca dell'approvazione della legge sull'informazione, quando ricopriva il ruolo di Segretario di Stato. Rossano Fabbri, Gruppo Misto, ha definito la vicenda “emblematica” di come la politica non sia sufficientemente matura; con organi di informazione appartenenti alle varie “fazioni”. Sbagliato, a suo avviso, rivolgersi alla Magistratura, per questioni simili.


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