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CGG: fallita la nomina del nuovo Presidente della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica

14 giu 2022
CGG: fallita la nomina del nuovo Presidente della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica

Lavori ripresi nel pomeriggio, alla presenza di 34 consiglieri. Numero legale garantito dalle Opposizioni, ha rilevato Luca Boschi. L'esponente di Libera ha poi criticato l'azione del Governo. “Non è vero che è tutto sotto controllo”; ci aspetta un “autunno caldissimo” da un punto di vista sociale, anche alla luce del quadro internazionale. Quindi ha definito non più rinviabili le riforme; osservando come sia invece stato spostato di 3 mesi l'”ultimatum” - ha detto – di cui avevano parlato i capigruppo di RETE e DC.

Sulle TLC ha richiamato gli interventi di due consiglieri di Maggioranza invocando “attenzione particolare”, specie sul problema della mancanza di gettito. Ricordata anche la proposta di Libera circa l'avvio di una commissione d'inchiesta. Dedicato alla scuola La Sorgente di Città l'intervento di Miriam Farinelli. Saranno i bambini – ha ammonito – a fare le spese del trasferimento. A Città non esiste alcun problema di denatalità; la scuola – ha aggiunto - è stata chiusa per una scelta politica del Segretario Belluzzi. Ha parlato di “azione sconsiderata”. A chiudere i plessi si fa presto: un semplice giro di chiave – ha amaramente concluso - e abbiamo perso un pezzo della vita della nostra Comunità.

E poi Francesco Mussoni, PDCS, sul tema riforme. Sottolineata l'importanza del dialogo con le parti sociali, affinché non nascano tensioni e strumentalità. Il Governo ha confermato la volontà di consegnare in prima lettura, entro settembre, i testi delle riforme. Questo, a suo avviso, è importante. Se ciò non avvenisse saremmo di fronte ad un problema politico.

Ha denunciato invece un perdurante immobilismo Marika Montemaggi, Libera; preoccupata dalle possibili ricadute della grave crisi geopolitica internazionale in atto. Ha parlato inoltre di gravissime mancanze in ambito sanitario, di collasso del reparto di ortopedia. Matteo Zeppa, RETE, ha risposto agli appunti delle Opposizioni sulle riforme; che non possono essere calate dall'alto – ha chiarito –, ma discusse con i corpi intermedi. Riforme, ha aggiunto, che non sono state fatte nella Legislazione precedente. Ma il Governo di Adesso.sm non è caduto per questo, ha continuato; citando come motivi, fra gli altri, le “infiltrazioni confuortiane”, e l'”attacco sulla Giustizia”.

Stoccata poi a Matteo Ciacci, che era intervenuto sul tema della foto postata dalla professionista del team di Comunicazione del Governo. Inaccettabile, ad avviso di Zeppa, che “venga qui a fare la morale”: un riferimento al caso di cronaca – ancora da chiarire - che aveva visto il coinvolgimento dell'ex segretario di Libera. Replicando per “fatto personale” Ciacci ha ribadito che la vicenda verrà chiarita nelle sedi opportune; ricordando le sue dimissioni da Segretario di Libera e smentendo “tutte le cattiverie e le illazioni”. Quindi un attacco durissimo a RETE, con riferimento a “qualche autorevole esponente politico che è ancora lì”. “Voi di RETE siete i più grossi truffatori di questo Paese”. “Ci sono alcuni consiglieri – ha concluso - che si rendono conto che solo con gli attacchi personali e le falsità non si va avanti in politica”. “Non è un fatto personale quando c'è di mezzo la violenza alle donne”, ha risposto Daniela Giannoni. Spero che tutte quelle che sono le voci all'interno del Paese siano chiarite.

Dopo la chiusura del comma comunicazioni il Segretario di Stato Elena Tonnini ha risposto ad un'interrogazione di Libera sulle “irregolarità riscontrate dall'EBU nel corso del voto svoltosi nella seconda semifinale dell'ESC”. Erroneo – ha chiarito Tonnini – parlare di diretto coinvolgimento del Governo sul punto; l'Esecutivo – ha aggiunto - non ha avuto alcuna responsabilità in merito alla partecipazione di San Marino alla competizione. Ricordato invece il coinvolgimento – con positive ricadute anche in termini di visibilità – nel contest “Una voce per San Marino”. Il Segretario Gatti ha invece dato risposta ad una interpellanza di Libera sull'esposto relativo ad alcuni scritti pubblicati dal quotidiano Serenissima. Non sussiste alcuna competenza del Congresso – ha precisato il Segretario di Stato -; spetta invece all'Autorità Giudiziaria pronunciarsi”. 

Si è passati quindi al comma successivo: la nomina del Direttore dell'Ufficio Centrale di Collegamento. Proposto dal Congresso il nome della dott.ssa Stefania Meloni. Perplessità, sul metodo, sono state espresse da Nicola Renzi, RF. Così come da Grazia Zafferani, Gruppo Misto: apprendiamo qui, oggi, del nominativo; non stiamo stati coinvolti come gruppo di maggioranza. Da qui l'annuncio dell'astensione. Il Segretario Gatti ha precisato come la mancata comunicazione del nome fosse dovuta alla scelta di individuare una risorsa interna all'amministrazione. Anche noi – ha sottolineato Gian Nicola Berti, NPR - abbiamo appreso oggi in Aula del nominativo: adatto per rappresentare in modo migliore il CLO.

Per cui siamo favorevoli a questa nomina. E' un dovere cercare di contenere la spesa corrente. Ma Denise Bronzetti ha ribadito come tali nomine, all'interno della Maggioranza, vadano sempre condivise. Nessuna critica sul nome; ma sul metodo. Anche io, come consigliere di Maggioranza, non ero stato informato, ha dichiarato Iro Belluzzi, Indipendente di Libera. Si è quindi passati alla votazione, che ha dato esito positivo, seppure per un soffio, essendo richiesta una maggioranza qualificata: 30 i voti favorevoli 11 le schede bianche e 3 quelle nulle. Vero e proprio inciampo, invece, per le forze governative, quando si è passati alla nomina del nuovo Presidente della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica. Fallita dopo ben 4 votazioni: nell'ultima delle quali era sufficiente la maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio. Si è in seguito passati al comma sulla ratifica dei decreti





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