CGG: Non passa il voto di genere anche se raccoglie un numero di consensi ritenuti soddisfacenti

CGG: Non passa il voto di genere anche se raccoglie un numero di consensi ritenuti soddisfacenti.
24 contro i 34 invece contrari. Un tema caro ad una componente della Maggioranza, in particolare Sinistra Unita e una parte del PSD, ma che registrava la contrarietà di Alleanza Popolare. Di qui la scelta di lasciare alla libertà dei singoli la scelta di voto. Un tema sul quale il Consigliere di Noi Sammarinesi, marco Arzilli ha proposto di presentare un ordine del giorno con il quale affrontare un confronto ad hoc. Una giornata piuttosto animata che ha visto uno scontro sulla questione dell’incompatibilità, sollevato da un emendamento dei Democratici di Centro con il quale si indicava incompatibile con il ruolo di consigliere chi avesse incarichi di vertice nei sindacati, nelle associazioni di categoria, negli organismi di controllo della Banca Centrale, negli enti o aziende pubbliche o la presidenza di fondazioni bancarie e di federazioni sportive. La tensione si registra subito. Posizioni critiche da Clelio Galassi, Gianfranco Ugolini, Gianfranco Terenzi, nelle fila democristiane, da dove si invita a non correre il rischio di interventi personalistici . Gatti propone uno slittamento dell’argomento per affrontare in maniera più esaustiva e generale ruolo e funzioni del consigliere. La Reggenza sospende per ricercare un accordo che non arriva. Si vota il testo originario, che ottiene 30 voti a favore, 26 contrari, 1 astenuto. Respinti invece due emendamenti simili, uno a firma di Morri, Sansovini e Arzilli che fissava i criteri dell’ineleggibilità, l’altro di Morri e Arzilli che escludeva l’eleggibilità per chiunque fosse iscritto ad una qualche associazione massonica. Passa invece un altro emendamento illustrato da Noi Sammarinesi che obbliga i candidati alle elezioni a rendere pubblica la propria dichiarazione dei redditi e divulgare eventuali partecipazioni societarie. 48 i voti a favore. Ritirato invece dalla DC un emendamento che aveva fatto registrare toni di scontro: riguardava l’articolo 5 e la possibilità di presentare in lista non più dei 4/5 di candidati dello stesso genere. Proposta contestata aspramente e dietro front della DC. Approvata invece all’unanimità la proposta del Consigliere, Mirco Tomassoni, per l’istituzione di un seggio riservato ai malati intrasportabili, quelle persone cioè che per ragioni di salute non possano muoversi. Per loro nasce un seggio speciale, itinerante, che si rechi da loro e consenta di esercitare il diritto di voto senza alcuna limitazione. Un atto di civiltà – è stato da più parti sottolineato, al quale tutti indistintamente hanno aderito.

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