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CGG: ok al decreto per l'allentamento delle misure anti-Covid. Confronto costruttivo sul lavoro occasionale

14 lug 2021
Il Segretario Marco Gatti
Il Segretario Marco Gatti

Dopo una vera e propria “full immersion” in ambito finanziario - con il primo step parlamentare del pdl sulla Variazione di Bilancio, ed il via libera al provvedimento che sancisce il passaggio allo Stato di BNS -, l'Aula è passata all'esame di altri decreti in attesa di ratifica, in alcuni casi legati agli effetti della pandemia. Come quello che ha portato ad un ulteriore allentamento delle misure anti-Covid, con il decadere dell'obbligo di utilizzare la mascherina, per tutti, anche al chiuso. E questo grazie ai risultati raggiunti grazie alla campagna vaccinale.

Bocciati gli emendamenti proposti da RF: il primo affinché fosse prevista, in ogni caso, per i vaccinati, la possibilità di non utilizzare dpi sia all'aperto che al chiuso. Richiesto in sostanza un chiarimento. Il caso citato è quello del proprietario di un esercizio aperto al pubblico che chieda ai clienti, all'interno del locale, di indossare comunque la mascherina: facoltà riconosciuta dall'attuale normativa. La volontà del Governo - ha affermato il Segretario Gatti -, è ribadire il principio che la regola la stabilisce il gestore del locale. Il secondo emendamento – riguardante gli assembramenti - chiedeva fossero considerati tali i raggruppamenti con un numero di persone superiore a 10, e non a 20, come previsto dal decreto. “Una misura di prudenza che ci sembra ragionevole in questo momento”, ha precisato Andrea Zafferani. “Le restrizioni hanno causato tanti disagi – ha obiettato il Segretario di Stato -; vedersi privati di fare vita sociale ha creato difficoltà nella cittadinanza. La popolazione per la grande maggioranza ha scelto di essere vaccinata”. Si è poi passati all'emendamento proposto dal Governo, per una proroga straordinaria al 30 settembre 2021 del primo acconto IGR, contributivo obbligatorio e FONDISS. Il Segretario Gatti ha spiegato come sia necessario per venire incontro alle esigenze degli imprenditori, spesso con problemi di liquidità, a causa degli effetti della pandemia. “Apprezziamo questo tipo di provvedimento”, ha dichiarato Alessandro Bevitori, Libera. Il decreto è stato infine approvato all'unanimità.




Si è poi passati al decreto delegato sul lavoro occasionale. Tema assai dibattuto, nei mesi scorsi, con un confronto a tratti acceso con le organizzazioni sindacali, prima del raggiungimento di una mediazione. “Previsto – ha sottolineato il Segretario Lonfernini - un ulteriore strumento di flessibilità per tutte le imprese. Si punta inoltre a velocizzare e semplificare tutte le procedure per l'avvio al lavoro. Altra novità – ha aggiunto – è rappresentata dall'introduzione di interventi per equilibrare l'ingresso nel mondo del lavoro fra residenti e frontalieri”. “Sul lavoro occasionale – ha riconosciuto Andrea Zafferani, RF, vi è indubbiamente un miglioramento rispetto alla situazione attuale, perché estende questa possibilità ad altri settori; e vi è poi una maggiore flessibilità nell'utilizzo. Si è poi cercato di parificare le condizioni normative e retributive fra lavoro occasione e subordinato classico”. Ma il lavoro occasionale – ha ribadito - “dovrebbe costare di più, affinché non si abusi” di questo strumento. “La seconda parte del decreto – ha continuato - ci vede meno d'accordo: avevamo lavorato per un altro modello di regole per le assunzioni, volevamo che le imprese potessero godere di maggiore libertà”. Infine l'invito a giungere una mediazione: rendere strutturale il legame – già introdotto nel decreto - fra tasso di disoccupazione e libertà per le aziende. “Ben venga la ratifica di questo decreto”, ha dichiarato Denise Bronzetti, NPR; “gli abusi si limitano effettuando i controlli”. “Evitiamo che qualche furbetto se ne approfitti”, ha concordato Iro Belluzzi. “Nell'insieme – ha continuato - il decreto agevola i lavoratori e soprattutto le imprese”. “L'accordo messo in atto dalla Segreteria con le forze sociali ed economiche lo ritengo assolutamente soddisfacente”, ha dichiarato Matteo Ciacci, Libera. “La flessibilità non è inaccettabile in un mondo del lavoro che sta cambiando”. Indicate poi le prossime sfide, a partire dalla formazione nelle aziende. Cercheremo di stimolare ulteriormente la discussione in questo ambito. E poi il Segretario di Stato Righi, “credo che l'obiettivo di questo provvedimento sia intervenire sulla dinamicità del mondo del lavoro”. Il decreto “va incontro con equilibrio ad alcune esigenze”. Questa flessibilità permette di meglio gestire i picchi di lavoro. “È l'inizio di una sfida in un contesto che sta completamente cambiando”. “Dobbiamo fare in modo che i lavoratori sammarinesi giovani e meno giovani abbiano un approccio differente; a volte è fuori dal tempo. Tante imprese hanno difficoltà a trovare persone che vogliano mettersi in gioco”. È stata poi la volta di Giovanni Zonzini, RETE. La norma offre uno strumento in più alle aziende e a chi ricerca un'occupazione, ha premesso. “Più in generale – ha aggiunto - non mi accodo a questa retorica dei lavoratori un po' vagabondi. Penso che i lavoratori facciano bene a chiedere salari giusti e condizioni di lavoro confacenti ad una vita libera e dignitosa”. D'accordo poi sulla proposta di legare il grado di libertà per le imprese, nell'assunzione di frontalieri, al tasso di disoccupazione. Aspetto qualificante del provvedimento - ha dichiarato Francesco Mussoni, PDCS – è che “si è trovato un giusto equilibrio tra flessibilità e possibilità di dare giuste garanzie al lavoratore”. Giusto, poi, a suo avviso, l'atteggiamento di prudenza del Segretario di Stato. E poi un nuovo intervento di Teodoro Lonfernini; “il decreto ha avuto un'impostazione sin da subito basata sulla prudenza”, ha detto, sottolineando come questo abbia avuto un riscontro nei numeri. “Il nostro sistema ha risposto all'emergenza – ha rimarcato -; abbiamo un aumento esponenziale sui lavoratori residenti in tutto il periodo covid, abbiamo dati attuali in positivo. Il tasso di disoccupazione interna è il più basso dal 2012. Ciò che oggi è all'attenzione dell'Aula – ha aggiunto - non è la prima parte della riforma del mercato del lavoro, che sarà molto più ampia. Se vogliamo guardare al futuro dovremo avere il coraggio di andare a toccare quelle circostanze di rinnovo di cui abbiamo estremamente bisogno”. Si è passati quindi all'analisi degli emendamenti; di carattere prettamente tecnico quelli del Governo. E poi uno di Libera, per la riduzione del monte ore di lavoro occasionale per le attività con meno di 3 dipendenti. Uno degli emendamenti proposto da RF – abrogativo – era relativo alla parte del decreto dove si prevede che la Commissione per il lavoro possa consentire deroghe ai limiti previsti per il lavoro occasionale. Tutti bocciati. Accolti, invece, altri due emendamenti di Repubblica Futura: uno relativo al conteggio dei periodi di lavoro occasionale, in caso di successiva assunzione a tempo determinato o indeterminato; l'altro precisa meglio il contenuto di una fattispecie. E poi un terzo: relativo al passaggio del decreto in cui si prevede la possibilità del lavoratore a tempo pieno di svolgere prestazioni di lavoro occasionale, ma “previa autorizzazione del datore di lavoro presso cui sono assunti”; proprio quest'ultima la parte che RF intendeva abrogare. Si è infine trovato un accordo in Aula, per la riformulazione. Nel nuovo testo la formula è “salvo motivato diniego del datore di lavoro entro 48 ore”. Una nuova mediazione proposta in questo caso da Giovanni Zonzini, RETE, è stata trovata su altri 2 emendamenti: uno di Libera e uno di Repubblica Futura; entrambi sul tema del costo del lavoro occasionale, affinché non vi siano abusi. Per il datore di lavoro vi sarà una contribuzione aumentata dell'1% - come proposto da Libera - da destinarsi alla Cassa Ammortizzatori Sociali; mentre il lavoratore avrà diritto ad un “extracompenso” del 4% rispetto alla tariffa oraria (5% rispetto all'originaria proposta di RF).





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