Logo San Marino RTV

CGG: ratificati i decreti all'attenzione, questa mattina, dell'Aula

di Gianmarco Morosini
15 giu 2022
CGG: ratificati i decreti all'attenzione, questa mattina, dell'Aula

Proseguita in mattinata la trattazione del comma sulla ratifica dei decreti. Si è ripartiti da quello contenente “misure straordinarie per il contenimento dei costi delle utenze”. Il Segretario Gatti ha innanzitutto illustrato la ratio dell'intervento: fornire un supporto a famiglie e imprese che si trovano in forte difficoltà anche a causa degli effetti dell'attuale crisi geopolitica internazionale. Due le tipologie di intervento: dilazioni dei pagamenti delle utenze senza indennità di mora, e abbattimento degli incrementi tariffari. Tutto ciò sulla base di criteri di sostenibilità.

Vi sono allora precisi requisiti di accesso; ad esempio, per i nuclei familiari, aver richiesto aiuti alla Caritas. Previsto, per l'ente confessionale, anche un ruolo di supporto alle attività di controllo. Intervento di portata inadeguata, ad avviso di Nicola Renzi, RF. Che si è soffermato sulla differenza tra povertà assoluta e relativa; e sul fatto che lo Stato non possa abdicare sul fronte dell'equità e del sostegno a chi si trova in situazioni di difficoltà, ricordato infatti il ruolo riconosciuto alla Caritas, sul piano informativo. Da qui la necessità di introdurre lo strumento dell'ICEE, già predisposto.

Positivo, invece, il giudizio di Maria Luisa Berti, NPR, che ha sottolineato come lo Stato stia dando una risposta concreta di fronte ad una situazione di emergenza. Quindi Guerrino Zanotti, Libera. Inefficace, a suo avviso, quanto stabilito nel decreto; perché non andrebbe incontro alle esigenze di chi si trova nelle situazioni di maggior bisogno. Lo Stato cerca di dare un supporto ulteriore alle famiglie più in difficoltà nell'immediato, ha osservato dal canto suo Manuel Ciavatta, PDCS. E la Caritas – a suo avviso - è un osservatorio attendibile per individuare le situazioni di maggior bisogno.

Quando enti privati sono chiamati a certificare per conto dello Stato situazioni patrimoniali “qualcosa non fila”, ha dichiarato tuttavia Denise Bronzetti, Gruppo Misto. Doveroso - ad avviso di Alberto Giordano Spagni Reffi, RETE - un intervento di questo tipo, vista la situazione. “Questo decreto viene in parziale soccorso”. “Abbiamo un'enorme difficoltà nel raccogliere i dati”, ma l'ICEE è a suo avviso difficilmente attuabile. Non possiamo contestare l'”intento nobile” dell'intervento, ha concordato Matteo Ciacci, Libera; ma la raccolta di dati e informazioni è prerogativa dello Stato. Fondamentale, allora, “portare a casa l'ICEE”.

Anche Iro Belluzzi, Indipendente di Libera, si è detto in disaccordo sull'opportunità di riconoscere un ruolo informativo alla Caritas; pur riconoscendo l'alto valore del lavoro svolto da questa associazione. Marika Montemaggi ha ricordato l'attuale momento di difficoltà per varie famiglie ed imprese; esprimendo tuttavia perplessità sui criteri di accesso ai benefici. L'ICEE deve essere fatto, ha ribadito Fernando Bindi, RF; necessario intervenire a supporto di chi ha effettivamente bisogno di aiuti. Un decreto insufficiente, ad avviso di Eva Guidi, Libera; per le tipologie di intervento e “perché sono poche le persone che possono accedervi”. 

Si è dunque passati all'esame degli emendamenti; a partire da quello di Libera, che chiede per l'appunto l'utilizzo dell'ICEE per l'individuazione dei singoli o dei nuclei familiari che possono accedere ai benefici. Abbiamo escluso l'ICEE, ha spiegato il Segretario Gatti, perché è un modello che al momento non funziona e non garantisce a nostro avviso un equità tra reddito e patrimonio. Si sta comunque lavorando all'introduzione di strumenti di questo tipo, legati anche all'IGR. Proposto tuttavia un accordo su un'altra parte dell'emendamento. Bocciato l'emendamento di Libera; ok dell'Aula, invece, a quello del Governo, che sostanzialmente esclude – per l'accesso ai sostegni, per i nuclei familiari – il requisito di essere in regola con il pagamento delle utenze nell'anno passato.

Altro emendamento di Libera è quello che fra le altre cose esclude – fra i requisiti per poter beneficiare della dilazione delle utenze – il fatto di aver richiesto aiuto alla Caritas. Erano state accolte indicazioni provenienti dalle parti sociali, ha spiegato il Segretario Gatti; ma ciò non esclude controlli successivi dello Stato e dell'AASS. Togliere questo requisito comporterebbe un restringimento della platea dei beneficiari. Gli esponenti di Libera hanno chiesto allora perché si è individuata la Caritas e non altri enti caritatevoli. Sulla stessa linea Nicola Renzi ad avviso del quale si tratterebbe di una “grande dimostrazione di debolezza dello Stato”; sempre che non si opti – in un'ottica di sussidiarietà – per un “action plan” che veda allo stesso tavolo le varie associazioni. “Diventa una condizione normativa”, ha osservato Denise Bronzetti; ad avviso della quale un ente privato non può certificare situazioni che danno accesso ad un beneficio previsto dalla legge. Infine la replica – decisiva - del Segretario Gatti, che ha proposto infine di eliminare dal testo il riferimento alla Caritas; anche alla luce di un emendamento del Governo, che tra i requisiti prevede l'aver percepito reddito nello scorso anno un reddito familiare pro-capite inferiore agli 8.500 euro. L'intero Decreto è stato infine ratificato.

Si è passati poi al Decreto Delegato in materia di “mobilità del personale del Settore Pubblico Allargato e copertura dei profili di ruolo”. Il Segretario Tonnini ha spiegato come il testo vada a disciplinare vari aspetti, fra i quali la gerarchia fra i dipendenti. Un intervento riformatore – ha aggiunto -, basato su criteri di efficienza e razionalizzazione, e in piena attuazione del Secondo Fabbisogno generale. Tematiche estremamente tecniche. Fra le principali novità l'introduzione del principio del “favor” - a parità di profilo di ruolo - dell'anzianità specifica rispetto a quella convenzionale. E ciò per valorizzare l'esperienza maturata nel singolo ufficio. Si vuole inoltre superare il concetto di “inamovibilità del dipendente”; verso una nuova flessibilità. E poi maggiore autonomia dei dirigenti. L'obiettivo è evitare il precariato.

Diverse le richieste di chiarimento, da parte di Marika Montemaggi, Libera. Un decreto che rappresenta un primo passo verso una PA meno ingessata, più efficiente, ha dichiarato Emanuele Santi, RETE. Si è quindi passati alla votazione degli emendamenti: numerosi quelli di RF, tutti abrogativi; 2 quelli di Libera. Molto approfondito, nel merito, il confronto; con qualche frizione e scambio di accuse parlando di precariato. Ratificato il decreto, con 23 voti favorevoli e 4 contrari.

Si è passati quindi al Decreto sul “riconoscimento giuridico dell'Ordine degli Infermieri e Infermieri Pediatrici”. Lo scorporo era stato chiesto da Repubblica Futura, che ha invitato l'Aula ad una riflessione. Doveroso – ha ribadito Katia Savoretti - il riconoscimento di questa professione; ma forse – ha aggiunto - sussiste ancora qualche criticità, non essendo riconosciute altre figure come fisioterapisti, ostetriche, tecnici di laboratorio, e così via. La proposta allora è quella di un Unico ordine nel quale inserire tutte le professioni sanitarie; prevedendo all'interno la creazione di vari albi professionali.

In disaccordo Alberto Giordano Spagni Reffi, che si è invece complimentato con le Segreterie competenti per questo strumento normativo. Mirko Dolcini, DML, ha sottolineato come la richiesta dell'istituzione di un Ordine sia venuta dagli stessi infermieri, anche perché sia garantita l'esigenza di una continua formazione. Si lasciano fuori molte categorie, ha dichiarato dal canto suo Sara Conti, RF. L'idea di un unico Ordine, a suo avviso, sarebbe calibrata anche ai numeri della Sanità sammarinese. Francesco Mussoni, PDCS, parla invece di una “conquista degli infermieri”: il riconoscimento di una professione che ha una “centralità assoluta” nella Sanità. Condivisione anche da Maria Luisa Berti; che ha ringraziato gli infermieri per il servizio a favore della collettività, specie durante la pandemia.

Infine il Segretario Ciavatta, che ha definito l'istituzione dell'Ordine un dovere, per la politica. Si doveva riconoscere a una categoria numerosissima un allineamento rispetto all'Italia, ha spiegato; ricordando le difficoltà di accesso ai corsi di formazione oltreconfine. Si sta lavorando ad un Albo speciale, ha poi aggiunto, dove saranno incluse una serie di categorie che non hanno numeri sufficienti. E' stato fatto un passo avanti, ha concluso. Il decreto è stato ratificato.





Riproduzione riservata ©