CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

CGG: via libera dell'Aula al Decreto “anti-covid” emendato. Notevole allentamento delle restrizioni

Si attende ora la pubblicazione nel Bollettino Ufficiale

CGG: via libera dell'Aula al Decreto “anti-covid” emendato. Notevole allentamento delle restrizioni.

La notizia più significativa, della seduta notturna di ieri, è certamente la ratifica del decreto “anti-Covid” del 18 febbraio scorso. Perché gli emendamenti proposti dal Governo, e approvati dall'Aula, portano ad un deciso allentamento delle misure restrittive. In primis l'utilizzo delle mascherine, non più obbligatorio, neppure nei luoghi chiusi – scuole comprese -, ma solo “vivamente consigliato”. “Raccomandato”, invece, il mantenimento di una distanza interpersonale di almeno un metro nei locali pubblici. Non più obbligatoria, inoltre, l'indicazione della capienza massima nelle strutture. Di nuovo consentite, poi, le feste danzanti: a condizione che tutti – avventori e personale – siano muniti della già prevista documentazione sanitaria. Queste alcune delle nuove disposizioni: un vero e proprio cambio di paradigma, insomma.

Per il resto, ieri sera, si è proceduto alla ratifica di accordi con Regioni italiane, su tematiche riguardanti la gestione dei rifiuti; oltre all'adesione ad alcune convenzioni internazionali. Dibattito acceso, poi - peraltro era prevedibile –, in occasione della seconda lettura della legge in materia di collegi sindacali e revisori di nomina consiliare. Un giustificativo “ex post”, avevano sottolineato le Opposizioni; ricordando la vicenda di un sindaco revisore dell'Azienda di Produzione: estromesso, per un periodo, dalle sedute del CdA. Di oggi un comunicato, recante i nomi di 4 componenti del Collegio Sindacale, nel quale si parla di una lettura non integrale – e dunque decontestualizzata -, da parte del Segretario Canti, di un verbale dell'organismo del 30 marzo scorso. In questo modo – si sottolinea – si è fatto intendere che fosse del Collegio la volontà di procedere con l'estromissione del sindaco in questione. Definita “incomprensibile”, infine – nella nota -, una successiva dichiarazione del Segretario di Stato, secondo la quale l'organismo avrebbe in seguito modificato il proprio orientamento. Nel comunicato si precisa la volontà di evitare ogni polemica o strumentalizzazione politica.

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