Christian Ferrari (RETE): edilizia sovvenzionata vista da dentro

Christian Ferrari (RETE): edilizia sovvenzionata vista da dentro.
La Commissione per la Gestione dell’Edilizia Sovvenzionata (CGES) è prevista dalla legge 110 del 1994 ed è uno degli organismi nominati dal Consiglio Grande e Generale all’inizio di ogni legislatura. Ne fanno parte un rappresentate di ogni partito presente in Consiglio, i Segretari di Stato al Lavoro, agli Interni, all’Industria e al Territorio (che normalmente per le riunioni delegano un loro rappresentante) e un funzionario dell’Ufficio del Lavoro. Le riunioni sono convocate ogni 6/7 settimane circa, durano 3-4 ore, si tengono presso l’Ufficio del Lavoro e i commissari non percepiscono alcun compenso.
Le competenze della Commissione riguardano principalmente la verifica dei requisiti di chi richiede il mutuo prima casa sovvenzionato dallo Stato e la gestione dell’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale concessi attraverso bandi di concorso o su delibera del Congresso di Stato.
In questi primi anni di Commissione sono tre gli aspetti che più mi hanno colpito. Il primo è relativo alle numerose delibere di Decadimento che la Commissione ha dovuto emettere, come imposto dalla legge, per coloro che non hanno pagato due rate consecutive del mutuo. Il Decadimento comporta la restituzione del capitale e della quota di interessi ricevuti entro 30 giorni dalla delibera come indicato dall’articolo 3 comma 9 del decreto 13/05/2003 n.56.
L’articolo 59 della Legge 20/12/2013 n. 174 imponeva di regolamentare con decreto le situazioni di morosità aiutando chi, già in difficoltà nel pagamento delle rate, si sarebbe trovato anche l’aggravio della perdita delle agevolazioni statali; il Congresso però l’ha emesso solo nel luglio 2014 (n.104 del 04/07/14) e prevede, su richiesta del mutuatario, il congelamento delle rate per 12 mesi al fine di evitare il possibile Decadimento. Questo Decreto però non aiuta chi è già stato precedentemente dichiarato Decaduto trascurando quindi chi è in una situazione di difficoltà da più tempo.
Il secondo aspetto riguarda l’assegnazione degli alloggi di edilizia sociale. In alcuni casi i residenti che hanno vinto il bando di concorso, hanno ottenuto un’assegnazione a vita che si è trasformata da diritto a privilegio. Queste persone, infatti, occupano da decenni un alloggio di proprietà dell’Eccellentissima Camera con un affitto agevolato pur avendo un reddito famigliare di tutto rispetto e che, in un caso estremo, supera i 100.000 € (centomila euro) annui. Siamo sicuri che chi occupa questi alloggi non toglie la possibilità a chi ha più bisogno, come chi un reddito non ce l’ha?
Le assegnazioni temporanee su delibera del Congresso di Stato sono ormai la normalità perché di Bandi di concorso pubblici non c’è traccia da lustri. Per legge queste assegnazioni dovrebbero durare al massimo due anni ma il Congresso continua a prolungarle senza trovare soluzioni permanenti; tale pratica è una spada di Damocle sulla testa di chi ha bisogno perché non risolve definitivamente queste situazioni e obbliga indirettamente ad elemosinare il favore dal potente di turno per garantirsi un tetto sulla testa, rischiando di alimentare il circolo vizioso del becero clientelismo.
Terzo aspetto, ma non ultimo per importanza, è quello umano evidenziato dall’estrema professionalità del rappresentante dell’ufficio del lavoro e dal bel clima che c’è tra i commissari durante le riunioni nelle quali vengono messe da parte le posizioni di partito per collaborare in modo costruttivo e positivo, segno che a San Marino sia possibile fare una politica che ha come unico fine il miglioramento della situazione dei concittadini aiutando di volta in volta il soggetto più debole e in difficoltà.
Dalla sua nascita la legge quadro del 1994 è stata emendata in numerose occasioni diventando un faldone corposo e complicato. Recentemente è stata presentata una legge di revisione dell’attuale normativa che, nelle intenzioni esposte ad inizio legislatura dalla maggioranza, doveva diventare un nuovo testo unico ma in realtà ha solo modificato alcuni aspetti tecnici della gestione dei mutui senza toccare quelli dell’Edilizia sociale e tenendo solo in parte conto delle attuali condizioni di difficoltà del paese.

** Christian Ferrari è il rappresentante nominato da RETE all’interno della Commissione per la Gestione dell’Edilizia Sovvenzionata. Non percepisce gettoni di presenza e mette a disposizione il proprio tempo per seguire i lavori della Commissione. Grazie alla sua partecipazione ci è stato possibile capire meglio il funzionamento della Commissione e le questioni riguardanti l’edilizia sovvenzionata.
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