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Cittadinanza Attiva: "L’involontaria conferma in replica: manca un progetto"

10 feb 2015
Cittadinanza Attiva: "L’involontaria conferma in replica: manca un progetto"
Cittadinanza Attiva: "L’involontaria conferma in replica: manca un progetto"
E’ evidente come la pronta risposta del Segretario al Territorio alle riflessioni di Cittadinanza Attiva sul futuro del settore caseario, confermi tutti i dubbi espressi nel nostro precedente comunicato.
L’unico contenuto degno di nota in quella risposta, a parte la smentita sulla fine delle trattative, è il seguente: “se non si chiude con Valform, la Centrale chiude”. Le motivazioni sono che lo Stato non ha soldi da spendere in quel settore, e che la privatizzazione è stata decisa molti anni fa.
Esattamente quello che Cittadinanza Attiva aveva sottolineato. La volontà del Governo è quella di vendere, punto. Perché? Per una mera questione economica, non ci sono i soldi. Ci sono le risorse per pagare poi stipendi o ammortizzatori sociali a quelli che diventeranno gli ex-dipendenti dell’Ente? Questo non è dato saperlo.
Quello che sappiamo è che non esiste un progetto per il settore caseario, nonostante il Consorzio Terra di San Marino abbia sottolineato più volte la necessità di sviluppare quel settore, centrale al fine della creazione e la promozione di un pacchetto di prodotti tipici legati al territorio. E non esiste un progetto nonostante lo stesso Governo abbia annunciato infinite volte la volontà di promuovere l’immagine di San Marino, a livello turistico, focalizzandosi su percorsi culturali, storici ed enogastronomici legati al territorio.
Lo ribadiamo, e lo facciamo nuovamente in maniera costruttiva: serve a poco promuovere anche tramite trasmissioni televisive l’immagine di San Marino legata all’enogastronomia, ai prodotti tipici, alla cultura del territorio, se poi questa attenzione di facciata non è seguita da politiche mirate e da progetti con prospettive di medio/lungo termine.
Nessuno di coloro che da 14 anni anelano alla privatizzazione della Centrale del Latte ha mai spiegato alla cittadinanza perché con il settore caseario non si può realizzare, anche (perché no) con sinergie private, un progetto di ricerca della qualità e delle nicchie di prodotto capace di imitare quello che di positivo è stato fatto, per esempio, con il Consorzio Vini.
Ma forse il perché deriva dal fatto che fra quelli che 14 anni fa hanno deciso che la Centrale del Latte andava privatizzata, senza discussioni, forzando quindi la mano di chi oggi si trova nell’emergenza di dover decidere cosa fare, ci sono anche gli stessi che negli anni hanno continuato a parcheggiarvi forza lavoro in esubero rispetto alle reali necessità.
Mancanza di progettualità politica, visione del contingente, strategia dell’emergenza perenne. Appunto.

Comunicato stampa Cittadinanza Attiva

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