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Civico 10, Rete e Sinistra Unita chiedono le dimissioni del Segretario alla sanità

26 mag 2014
Civico 10, Rete e Sinistra Unita chiedono le dimissioni del Segretario alla sanitàCivico 10, Rete e Sinistra Unita chiedono le dimissioni del Segretario alla sanità
Civico 10, Rete e Sinistra Unita chiedono le dimissioni del Segretario alla sanità - Il Segretario alla sanità deve dimettersi senza indugio. Così Civico 10, Rete e Sinistra Unita, dopo...
Il Segretario alla sanità deve dimettersi senza indugio. Così Civico 10, Rete e Sinistra Unita, dopo aver ringraziato i sammarinesi che hanno votato si e sottolineato la schiacciante vittoria della democrazia diretta, tornano a chiedere a Francesco Mussoni di lasciare l'incarico di governo per, scrivono, un atto di correttezza democratica. I cittadini hanno chiaramente sconfessato la politica del governo e del Segretario Mussoni reo, rimarcano, di non avere mai ascoltato le istanze dei promotori e, prima ancora in Consiglio Grande e Generale, quelle delle di Civico 10, Rete e Sinistra Unita. Il vento soffia in un'altra direzione, conclude la nota, il clima sta finalmente cambiando. Per il partito socialista l'esito del referendum rappresenta una clamorosa disfatta per il governo, la maggioranza e la Csu. Ora, scrive, possono essere compiute le valutazioni più disparate ma la realtà è una sola: la coalizione Bene Comune non rappresenta più la maggioranza del corpo elettorale ed è su questo dato che si deve immediatamente aprire una seria riflessione politica. L'Upr saluta con grande favore il si e aggiunge che , in un Paese normale, oggi il Segretario alla sanità dovrebbe avere il tatto di rassegnare le dimissioni, la maggioranza ammettere che qualche grosso problema c'è e qualche espressione del vertice dell'Iss dovrebbe avere il decoro di fare un passo indietro. Sappiamo però, ironizza l'Upr, che tutto questo non accadrà. Il trionfo referendario del si, scrive il Movimento per San Marino, è uno schiaffone solenne al governo, e rappresenta un messaggio politico inequivocabile. I cittadini sconfessano pienamente la politica recessiva, sbagliata e antipopolare del governo che ora rappresenta una minoranza di appena il 20%. Il cambiamento è possibile, conclude la nota, purchè le sue rappresentanze si alleino per costruire una alternativa democratica.

Sonia Tura

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