Commissione Finanze: il giorno dei vertici Bcsm
I vertici Bcsm sono stati chiamati a riferire presumibilmente sullo stato di avanzamento dell'Asset Quality Review, ovvero la revisione della qualità degli attivi degli istituti di credito sammarinesi. A marzo, forse, i risultati ufficiali. Risultati – già indicava Grais nella sua relazione dell'ottobre scorso – che “il Fondo Monetario Internazionale desidera avere disponibili al più presto per poter discutere e individuare una strategia di intervento basata su dati concreti ed aggiornati”, alla quale dovrebbero seguire, in seconda battuta, “stress test e altre azioni”. Facile ci sia stato anche un aggiornamento sui tempi di attivazione della Centrale dei Rischi, per i più l'unica panacea all'instabilità finanziaria che attraversa il Paese da molti anni. A monte – come noto – la questione Npl, cioè i crediti deteriorati nei bilanci delle banche, difficilmente esigibili: 1 miliardo e 800 milioni la cifra approssimativa, di questi più della metà in pancia a Cassa di Risparmio per via della vicenda “Delta”. In prima linea in questi mesi per la risoluzione del problema Abs, che sostiene la soluzione della gestione interna dei crediti in sofferenza, al posto di una loro dismissione. Nessuna preclusione da Banca Centrale, che però tiene il punto: “Nell'interesse del Paese, si prenderanno in considerazione tutte le soluzioni possibili e non vi saranno preclusioni a favore o sfavore di soluzioni puramente ‘interne’, - sottolineava ancora Grais nella relazione – purché siano compatibili con l'esito e con la posizione internazionale che San Marino dovrà avere, di trasparenza, legalità e tutela del risparmio”.
sp