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Confronto sul nuovo Decreto: si decide se aprire i ristoranti fino al coprifuoco

di Monica Fabbri
11 feb 2021
Confronto sul nuovo Decreto: si decide se aprire i ristoranti fino al coprifuoco
Confronto sul nuovo Decreto: si decide se aprire i ristoranti fino al coprifuoco

Andamento dei contagi e questione vaccini: sono i due temi su cui si è concentrato ieri il Congresso di Stato, impegnato – fra le altre cose – anche con il Fondo Monetario. Domani scade l'ultimo Decreto Covid e il Governo sta valutando se prevedere qualche lieve allentamento. Con tre punti fermi: attenzione, gradualità, cautela. In attesa dei vaccini le misure preventive – ci spiegano – sono l'unico elemento di sicurezza per proteggere l'ospedale. Bocche cucite sugli orientamenti, oggetto di confronto domani con maggioranza e categorie economiche. Nell'occasione si parlerà anche di ristori. Da indiscrezioni pare che sul tavolo ci sia la possibile apertura dei ristoranti  la sera, fino a poco prima del coprifuoco. Si discute, le prossime ore saranno decisive.

Non c'è intenzione da parte dell'esecutivo di allargare troppo le maglie: restano infatti forti le preoccupazioni legate ai dati sanitari e non si vogliono compromettere i rapporti con l'Italia. D'altro canto ci sono categorie in sofferenza, e concedere quattro ore in più significherebbe dare loro un po' di respiro.

Sul fronte vaccini, a due giorni da una Commissione Sanitaria di fuoco che ha riacceso lo scontro politico, in maggioranza si respira un clima di maggiore fiducia, che fa presumere siano stati fatti progressi significativi. I vaccini – c'è chi assicura – arriveranno in Repubblica molto presto. La partita per l'approvvigionamento è complessa, i ritardi nelle consegne invitano ad evitare proclami, tant'è che nessun Segretario si sbilancia.

In parallelo, si apre un altro fronte su cui lavorare: San Marino è stata inserita dal Consiglio d’Europa nella lista dei Paesi sui quali verrà effettuata “revisione periodica” insieme a Francia e Paesi Bassi. Si tratta di una procedura che a rotazione coinvolge tutti i 47 Stati membri, superando quello che un tempo era il “monitoraggio a tappeto” e che esclude i Paesi sottoposti a “monitoraggio stretto”. Un’importante occasione – scrive il Congresso - per dimostrare l’impegno di San Marino nella difficilissima emergenza sanitaria ed economica e mostrare gli sforzi fatti per avviare processi riformatori determinanti negli ambiti, fra gli altri, della giustizia e dello stato di diritto. Positivo – si legge – che anche la voce dei piccoli Stati possa essere ascoltata.



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