Logo San Marino RTV

Congedo parentale lungo retribuito: passa l'emendamento della Dc. Non c'è obbligo di residenza

Ratificato il Decreto che proroga la realizzazione di The Market

di Monica Fabbri
16 mag 2019
Congedo parentale lungo retribuito: passa l'emendamento della Dc. Non c'è obbligo di residenza

L'Aula proroga i termini per la realizzazione del Polo della Moda. Slitta al 31 dicembre del 2020 il completamento della prima fase del progetto e a fine 2022 la seconda. Vengono quindi spostati in avanti di tre anni i tempi inizialmente fissati per la decorrenza del trattamento e delle misure incentivanti a favore delle Società partecipanti. The Market ha accumulato una serie di ritardi – spiega il Segretario alle Finanze - per cause non prevedibili né imputabili alla proprietà. Il decreto è stato però emesso prima dell'ultimo intoppo, la sospensione del cantiere per il blocco dei pagamenti del Cis, e Stefano Canti si chiede se i termini per l'apertura siano ancora validi. “Sono iniziati i lavori di ripristino”, risponde Eva Guidi - “con la possibilità di recuperare i ritardi accumulati anche grazie alla capacità dei costruttori di garantire un lavoro a pieno regime, anche di notte”.

Si passa quindi al Decreto Legge che integra e amplia gli interventi a sostegno della famiglia. Si prevede, in relazione ai congedi parentali lunghi, la possibilità di andare in deroga al limite anagrafico dei 14 anni in casi determinati e ben definiti. “Pensiamo di aver arricchito l'offerta – spiega Franco Santi – con un occhio sempre rivolto alla sostenibilità”. Pasquale Valentini si dice perplesso dalle modalità, rilevando differenze di trattamento fra residenti e frontalieri. “I problemi di reciprocità fra i due paesi – dice - non devono ledere i diritti”. Santi condivide ma ribadisce che il principio deve essere riconosciuto in maniera biunivoca. “Il sammarinese che lavora in Italia – spiega – ha lo stesso trattamento”. Annuncia poi che sono in corso trattative con il ministero italiano per ridiscutere gli accordi in materia di ammortizzatori sociali. “In quel tavolo – promette - affronteremo questo aspetto”.  Iro Belluzzi si appella alle sensibilità dell'Aula: “Sosteniamo questa battaglia di civiltà che spero sia colta in maniera bipartisan”. “Non mi interessa se il lavoratore ha residenza a Cerasolo ma che abbia un problema di carattere familiare grave”, afferma Federico Pedini Amati che invita a togliere questo vincolo. Marina Lazzarini sollecita con forza il Governo ad arrivare ad un accordo con l'Italia, ricordando che che il sammarinese che lavora fuori confine non ha diritto a niente. “Forse dovremmo giocare d'anticipo”, suggerisce Sandra Giardi di Rete. “Un diritto non applicato altrove – spiega - non deve portarci a fare un decreto che non lo rispetta”. La Dc punta poi il dito sul comma che riconosce il diritto solo qualora la situazione economica e patrimoniale con una soglia ICEE, riferita all’intero nucleo familiare, sia pari o inferiore a 55.000,00 euro annui. Mirco Tomassoni condivide i dubbi di Valentini. Il permesso – dice - esula dall'introito. Giovanna Cecchetti chiede di togliere il tetto o di alzare di molto la soglia, “in ragione delle spese enormi che queste famiglie devono sostenere” le fa eco Denise Bronzetti. “Stiamo parlando di aspettativa retribuita” - precisa Matteo Ciacci. “Bellissimo parlare di diritti che cerchiamo di ampliare, ma non possiamo nascondere che c'è anche una ratio economica”. Occorre fare conti con la realtà, questione di buon senso. “Semmai occorre capire i criteri che hanno portato a quella cifra e su quello – aggiunge Luca Santolini – fare un ragionamento più compiuto”. “Possiamo concordare sul fatto che non ci siano soldi per tutti” - commenta Roberto Ciavatta “ma i 55.000 euro non permettono di fare nulla”. Si unisce al coro di coloro che chiedono come sia stata individuata quella soglia e di avere una proiezione su casi ipotetici, non specifici perché “se il principio c'è non deve tenere conto del reddito”. Se invece è uno strumento di sostegno non può essere vincolato a somme di quel tipo”. Anche Tony Margiotta chiede spiegazioni sulla cifra ma una soglia – aggiunge - deve esserci. Santi invita a non confondere quella soglia con il reddito percepito. “Non è una corrispondenza valida”. Utile – spiega - mettere soglie a queste provvidenze. “E' un sostegno economico diretto che va a tutelare situazioni di reale difficoltà e condizioni reddituali di ricchezza devono essere discriminate se vogliamo mantenere la capacità di intervento e di sostegno come quello che stiamo dando attualmente”. Se non passa, per poco, il primo emendamento della Dc, trova invece 27 voti a favore e 20 contrari quello in subordine. Toglie, per ottenere il congedo, l'obbligo di residenza in territorio e prevede che la soglia dei 55.000 euro non incida sul diritto ma sull'eventuale retribuzione.


Riproduzione riservata ©