Il Congresso dei Democratici si chiude esprimendo all'unanimità la piena fiducia al segretario Morganti e con l'approvazione all'unanimità della mozione conclusiva. E’ un documento che affronta i grandi temi dell’Unione a Sinistra, della politica internazionale, dell’adesione all’Europa, del mercato del lavoro. “Percorsi comuni per una sinistra che si evolve”: questo il titolo del testo che – in apertura – si occupa proprio del processo di unificazione tra PDD e Partito Socialista. Nel documento vengono ricordate le varie tappe di avvicinamento tra le due forze politiche. Secondo i democratici l’unità rappresenta un valore non solo per il nuovo Partito, ma per l’intero Paese. Il soggetto politico che nascerà dovrà aggregare e coalizzare – si legge – “l’intera area riformista e dovrà essere disposto a formare alleanze con altre forze politiche”. Quindi l’attenzione si sposta alla situazione interna. “San Marino – continua il documento – sta vivendo una fase di transizione che coinvolge tutti i settori della vita pubblica; sono necessarie risposte efficaci e coerenti con l’esigenza di un cambiamento in linea con i principi del bene comune e dell’interesse pubblico”. In particolare si ritiene necessario procedere nella riforma delle istituzioni e della legge elettorale che – secondo il PDD – deve valorizzare l’esercizio del voto e indurre maggiore stabilità nel quadro politico. I Democratici auspicano inoltre una riforma che regoli i rapporti di lavoro, affermi un ruolo riequilibratore dello Stato, tuteli i diritti dei lavoratori e le esigenze delle imprese. Centrale poi – nella strategia politica dei democratici – è l’adesione all’Unione Europea e la trasparenza nelle relazioni internazionali. Il documento prosegue con la conferma dell’intenzione del PDD di completare gli obiettivi programmatici del Governo Straordinario, e si conclude con il mandato – agli organismi dirigenti – di procedere alla costituzione del Partito dei Socialisti e dei Democratici nel Congresso di Unificazione che inizierà il 18 febbraio.
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