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Congresso PSD: gli interventi delle forze politiche

20 feb 2005
Congresso PSD: gli interventi delle forze politiche
Sul podio del congresso di unificazione, che chiude la fase costituente e si appresta a dare vita al nuovo partito della sinistra, sfilano volti noti dei due partiti che si apprestano ad unirsi in matrimonio ma anche esponenti nuovi, rappresentanti di quei giovani che la politica auspica di vedere impegnati. “Quello che si celebra qui – sottolineano più o meno tutti – è un momento storico, un atto politico destinato a segnare la vita futura del paese”. Non hanno dubbi i protagonisti, lo confermano gli esponenti delle altre forze politiche. Quelle che si uniscono sono più anime. Emilio Della Balda, leader storico del vecchio PSU, oggi fortemente impegnato nella creazione della casa della sinistra, invoca un partito forte per un paese smarrito. “Questo – dichiara – è solo il punto di partenza, un cantiere aperto per costruire la casa di tutti i riformisti”. Concorda Antonello Bacciocchi che sottolinea come debba continuare il processo di aggregazione dell’area riformista: “Costruiremo – annuncia – le future alleanze politiche con tutti coloro che si riconosceranno nel nostro progetto programmatico”. “Non siamo contro – rafforza Antonio Carattoni – ma per qualcosa. Le ragioni – aggiunge - del Governo straordinario non finiscono con la chiusura della legislatura”. Fra le riflessioni quella di Germano De Biagi che invita ad incrementare l’azione del Governo Straordinario e indica le sfide che il paese ha di fronte per le quali – dichiara – “serve una guida politica forte, largamente rappresentativa della società, con programmi equilibrati. Dobbiamo aprire gli occhi – ha detto – altrimenti ci troveremo nelle mani solo ideali privi di senso che rischiano di aprire una stagione di conflittualità sociale esasperata”. “Attenzione – mette in guardia Werter Casali – facciamo in modo che l’unificazione non scaturisca solo dalla crisi del vecchio sistema politico, altrimenti rischierebbe di trasformarsi nell’inferno della sinistra”.

GLI INTERVENTI DELLE FORZE POLITICHE
La mattinata è stata in larga parte caratterizzata dagli interventi delle altre forze politiche.
Giuseppe Rossi, dei Sammarinesi per la Libertà ha messo in luce la comunanza dei valori del socialismo europeo e dichiarata la disponibilità al dialogo.
“Non pensate – gli ha fatto eco poco dopo Alberto Selva del Movimento Biancazzurro – di essere gli unici riformisti. Sappiate raccordarvi – raccomanda – con le altre pulsioni presenti nel paese”.
Critico il segretario del Partito Socialista Nuova San Marino, Orazio Casadei – per quella che definisce “un’operazione verticistica e non di popolo. Se perseguirete obiettivi condivisi – annuncia – saremo però pronti a portare un contributo”.
Per i Popolari, rappresentati da Roberto Venturini “il matrimonio fra i due partiti si colloca nel solco del Bipolarismo, al quale - dichiara – abbiamo sempre creduto”.
Alleanza Nazionale chiude la porta alla collaborazione futura, come del resto aveva fatto ieri sera anche il candidato alla presidenza, Giuseppe Morganti. “Il nostro partito – dichiara Glauco Sansovini - non potrà mai avere un rapporto diretto con voi. Siamo nati anti-comunisti e lo saremo sempre”.
Alvaro Selva, dell’Unione Forze Repubblicane invita la nuova forza a favorire i contenuti: “Questo – dichiara - serve al paese, programmi seri e costruttivi”.
Braccia aperte da Rifondazione Comunista, il segretario Ivan Foschi concorda sulla definizione di momento storico. “Sarebbe però un’occasione fallita – dichiara - se il nuovo partito non affermasse la democrazia dell’alternanza, non facesse prevalere i programmi”.
Il coordinatore di Alleanza Popolare, Roberto Giorgetti, rinnova le critiche sul governo straordinario e conferma l’analisi sulle cause dell’instabilità. “Voi – dichiara - avete centrato il confronto dialettico sulla svolta riformista, di cui il paese ha profondamente bisogno”. Collaborazione futura assicurata da AP a patto che si progetti un futuro migliore per il paese.
“Guardiamo con interesse – ha detto il segretario del PDCS, Giovanni Lonfernini – al vostro progetto, auspichiamo non pregiudichi l’operato nel governo straordinario”. Confermata da Lonfernini la priorità della garanzia di stabilità. “L’attuale maggioranza – afferma - ha tutte le condizioni per operare fino al termine della legislatura portando a compimento gli obiettivi che si è prefissa. Stiamo collaborando – ha aggiunto - per garantire riforme ma anche per far uscire il paese da un periodo di difficoltà e incertezze, sia economiche che sociali. Occorrono scelte coraggiose e condivise”. Poi un passaggio sulla politica più in generale. “E’ giunto il momento – ha dichiarato Lonfernini - per un rinnovamento anche nella classe politica sammarinese”.

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