Il Congresso si esprime sui referendum

A chi lo ha accusato di rimanere in silenzio, il Congresso risponde mettendoci la faccia. A rotazione lo faranno tutti i Segretari, per parlare al buonsenso dei cittadini, forti di un iter trasparente, portato avanti – dicono - per il bene del paese. Invitano a leggere la convenzione, “la verità è tutta lì”. Non stupisce che l'attenzione sia puntata soprattutto sul Polo della Moda, progetto in grado – sottolinea teodoro Lonfernini – di segnare la ripartenza del paese. Con orgoglio Giancarlo Venturini ricorda la scommessa di chi ha creduto nel cambiamento: ciò che verrà sarà costruito sulle nuove basi di un' economia sana e reale. San Marino è vista come terra affidabile per investimenti importanti, da oltre cento milioni di euro: è lo spartiacque, il punto di svolta. La strada è quella giusta, i dati del prodotto interno lordo – comunica Lonfernini - sono in lieve ricrescita già da quest'anno. Per continuare, però, occorre aprirsi a nuovi investimenti. Nessuna paura: alle porte di San Marino non c'è nessun conquistatore. Da qui, l'invito a cogliere la ripresa. Poi un accenno agli altri quesiti. Sull'abrogazione del quorum c'è il timore di un abuso della democrazia oltre alle spese legate ad ogni tornata referendaria: 300.000 euro. La preferenza unica? appartiene ad un sistema elettorale – afferma Giuseppe Morganti - che non è il nostro. Sul tetto degli stipendi: riguarda una ventina di casi in settori strategici. Una provocazione: il problema semmai è di quanti, più numerosi, raggiungono la soglia dei 100.000 euro pur senza superarla.

Nel servizio l'intervista al Segretario di Stato Teodoro Lonfernini

MF

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