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Congresso di Stato: invito all'Espresso a venire in Repubblica

27 apr 2004
Congresso di Stato: invito all'Espresso a venire in Repubblica
Non ricorrerà alle vie legali il Congresso di Stato che pure ha rinnovato le forti contestazioni a quanto scritto nell’articolo pubblicato dal settimanale L’Espresso, ma un invito formale all’estensore del servizio giornalistico e ai responsabili della testate, a venire in Repubblica. Una visita per capire, per verificare di persona – dichiara l’esecutivo – che quanto asserito è frutto di illazioni e pettegolezzi, un testo – aggiunge – sbilanciato, che non tiene conto di quanto compiuto in direzione della trasparenza e di uno sviluppo lineare dell’economia. Non la vede così Alleanza Popolare che in una nota definisce le risposte del Governo evasive ed inconsistenti. La maggioranza – spiega AP – ha il dovere di fare chiarezza sulle questioni indicate, in una parola la questione morale. La realtà – aggiunge AP – è ben più grave di quanto emerge in quell’articolo. Si è voluto – affermano invece i Segretari di Stato – gettare discredito sulla Repubblica dando corpo ad una visione parziale. L’invito a verificare di persona – spiegano – è esteso a chiunque intenda capire. Sul tavolo dell’esecutivo anche la trattativa con l’Ecofin, dall’esito della quale dipenderà l’impostazione futura dell’economia sammarinese. Raggiunto un accordo sul tema della tassazione per i redditi da deposito bancario dei non residenti, si tratta sull’articolo 16, relativo all’imposizione per le aziende associate, la cosiddetta direttiva madre e figlia. Questa stabilisce che i profitti distribuiti da una società figlia alla sua società madre sono esenti da tassazione, a condizione che la società madre possieda almeno il 25 per cento del capitale sociale e altri requisiti. Se cioè un’impresa avesse sede principale a San Marino e filiali in uno stato dell’Unione, goderebbe dell’esenzione fiscale nei paesi dove si trovano le filiali. Una condizione – spiega l’esecutivo – che aprirebbe importanti opportunità per il sistema sammarinese. Ma l’Ecofin non ci sta, anche se analoga intesa ha raggiunto con la Svizzera. Non ci sono ragioni – spiega San Marino – perché ci siano Stati con disparità di rango e trattamento. Di qui la volontà di procedere nella trattativa insieme ad altri paesi terzi. La posizione che porteremo a Bruxelles, spiegano i Segretari di Stato alle Finanze e all’Industria- dovrà essere largamente condivisa, sia dal Consiglio Grande e Generale che dalle categorie economiche con le quali ci confronteremo. Riferendosi ad un’altra incursione giornalistica, quella di Striscia la notizia, il Segretario al Commercio, Claudio Felici commenta: “L’intervento satirico non cambia la natura della nostra azione”. Sulla vendita delle armi – ricorda – è stato definito un regolamento nel marzo scorso, illustrato alle categorie economiche alle quali è stato spiegato anche il meccanismo dei controlli. Controlli che la Polizia Civile sta effettuando per verificare eventuali irregolarità. I contravventori – aggiunge – saranno perseguiti.

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