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Congresso di Stato: nessuna guerra tra magistrati e politici

21 feb 2018
A San Marino non è in corso alcuna guerra tra magistrati e politici”. Così il Congresso di Stato commenta l'articolo: “Affari spericolati e parentele: i guai della Banca centrale di San Marino” pubblicato oggi da Il Fatto Quotidiano. L'articolo ripercorre la vicenda delle azioni che Banca Centrale, nel mese di luglio, ha comprato dal Cis, la relativa indagine in corso, il licenziamento di Savorelli, le frizioni in Tribunale, la denuncia dal Lussemburgo al consigliere Tonnini, da parte di una società di Confuorti. Il governo, in una nota, ribadisce l’atteggiamento di rispetto verso la magistratura e il percorso di rilancio dell’intero sistema-paese; percorso che purtroppo – sottolinea - dall’articolo non viene riconosciuto, propendendo invece per la raffigurazione di una realtà imprecisa e deteriore, finanche negli atteggiamenti tenuti dal Governo. Il Paese, ricorda l'Esecutivo, sta attraversando una fase complessa di trasformazione, volta a ribadire il percorso già decisamente imboccato dalla Repubblica sulla via della trasparenza e della stabilizzazione e dello sviluppo del sistema bancario e finanziario. Questo percorso, rimarca il governo, avviato in forte sintonia con organizzazioni internazionali, deve portare a una ristrutturazione del sistema finanziario gettando le fondamenta per un nuovo modello di sviluppo. Il resto, conclude la nota, le polemiche, le illazioni -che talora paiono orchestrate ad arte nell’intento di raffigurare un quadro distorto e capzioso- con le recenti virate sul tema giustizia, sono elementi non nocivi per il governo, la magistratura o i vari personaggi alla ribalta della cronaca politica e giudiziaria, ma pesano – in negativo come una zavorra – sul Paese, sui sammarinesi e sul percorso intrapreso. L'articolo  entra di prepotenza anche in Consiglio. Per la Dc il paese è ancora oggetto di attacchi strumentali che danneggiano la sua credibilità in termini di sistema senza che ci sia una risposta forte del Governo mentre consiglieri di Rete fanno notare che certe analisi arrivano sempre dall'estero mentre, quando le anomalie sono segnalate dalla minoranza, la si accusa di essere visionaria. Gian Matteo Zeppa attacca il comunicato del Governo definendolo farneticante. "Volete dire - chiede all'esecutivo- che la politica non ha ingerenza sulla magistratura?"
Per Nicola Selva occorre verificare se quei titoli sono realmente spazzatura. "E' quello ciò che vogliono sapere i cittadini. Il Governo ha chiesto un chiarimento, perché non gli è stato dato?"

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