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Il Congresso di Stato si schiera unanime accanto a Gabriele Gatti

1 feb 2010
Il Congresso di Stato si schiera unanime accanto a Gabriele Gatti
Il Congresso di Stato si schiera unanime accanto a Gabriele Gatti
La rogatoria era partita il 22 gennaio. Il Governo ne era stato informato due giorni dopo, nella riunione del 25, dal Segretario di Stato per le Finanze. Gatti ribadisce che la rogatoria è relativa alla denuncia per calunnia presentata da Alvaro Selva al tribunale di Rimini e che la magistratura italiana non sapeva di due denunce analoghe archiviate dal tribunale sammarinese. “Non ho voluto fare opposizione - prosegue - perché sono un politico anche se avrei potuto appellarmi al principio internazionale Nebis in idem, secondo il quale non si può esser giudicati due volte per lo stesso procedimento”. “Non c’è stata perquisizione” afferma il Segretario per le Finanze. “Ho prodotto tutta la certificazione richiesta”. “Una storia stomachevole” la definisce Gatti che si dice dispiaciuto per gli equivoci che potrebbe produrre, “perché - rimarca - vedere che uno è indagato fa sempre pensare male”. Gatti è nel mirino dell’opposizione che non perde occasione per attaccarlo. Lo dice il Segretario di Stato per la Giustizia sottolineando che questa è una azione personale ma che proviene da un uomo dell’opposizione. “Il Governo - dice - non può certamente vacillare per la denuncia Selva. Piuttosto, a stupire Casali, sono i tempi con i quali è stata evasa la rogatoria. Da record del mondo”, li definisce. “Appena arrivata, la rogatoria è stata evasa. Mi compiaccio per l’efficienza” aggiunge. “Vorrei fosse sempre cosi. Le cose sicuramente in tribunale andrebbero meglio”.

Sonia Tura

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