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Consiglio, 35 richieste di parola per decidere lo sviluppo dell’ateneo sammarinese

24 mag 2012
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Consiglio, 35 richieste di parola per decidere lo sviluppo dell?ateneo sammarinese - -
19.00 - Trentacinque richieste di parola per il confronto sul futuro dell’Università di San Marino. Gli occhi della politica guardano soprattutto alla proposta di istituire un corso di laurea in medicina e chirurgia. Per il Segretario Morri un’opportunità che si può realizzare sintonizzandosi con tutti gli atenei di Emilia Romagna e Marche. C’è una grande richiesta dall’Italia, afferma. Nessuna intenzione di bypassare il numero chiuso, sottolinea Morri. Piuttosto l’intenzione di attuare un corso di grande livello, completamente in lingua inglese e con test di ingresso. Cinque le proposte. Massimo 30 studenti per il corso in International and economy business. Poi laurea magistrale per design industriale e ingegneria gestionale. Biennale in marketing digital media. Serve, ha detto, uno studio approfondito nel segno di una economia pulita e formativa per i giovani. Morri ripete che si deve iniziare con umiltà. Vicino a noi, ricorda, esistono realtà con grande esperienza. Indispensabili le collaborazioni. Le voci più critiche sono arrivate da Sinistra Unita e dal Psd. Vanessa Muratori ha ricordato le perplessità manifestate dai principali atenei dell’Emilia Romagna, ha parlato di approssimazione e di voglia di stupire e ha invitato Morri ha potenziare e sviluppare quello che c’è, cominciando a prestare maggiore attenzione alla scuola. Una facoltà di medicina, ha detto, non si improvvisa. Per Assunta Meloni di Alleanza Popolare bisogna ripensare all’università e definire un progetto di sviluppo complessivo. Non possiamo fare passi falsi, ha detto, sottolineando che in ogni caso l’università non deve ampliarsi per i sammarinesi che hanno necessità di confrontarsi con realtà più ampie. Silvia Cecchetti, del Psrs, invita a fare attenzione. L’università non è un’azienda, rimarca, ma contribuisce a far crescere un Paese. Sviluppa conoscenze e competenze che possono indirizzare anche la politica. Apprezzamento per la relazione del Segretario alla cultura arriva invece dall’Upr. Tutti temevano che la facoltà di medicina servisse ad aggirare il numero chiuso in Italia, afferma Pier Marino Menicucci. Morri assicura che cosi non è. San Marino, sottolinea, non può utilizzare mezzucci. E chiede di fare grande attenzione al territorio. Sarebbe sbagliato, dice, proporre corsi non attinenti alla nostra realtà economica e sociale. Per Mauro Chiaruzzi, del Psd, la
facoltà di medicina rischia di essere utilizzata da “asini di lusso”, visti i costi. Il rischio, afferma, è di prendere una grossa cantonata. Chiede un progetto programmatico e anche di spiegare l’ostracismo che registra verso il Rettore, E’ stato eletto dal Senato accademico, puntualizza, ma la nomina non è ancora arrivata in Aula per la ratifica. Qualche obiezione sulla facoltà di medicina arriva anche da Federico Bartoletti del Pdcs che invita a puntare soprattutto sulle nuove tecnologie e sulla ricerca. Così hanno fatto, sottolinea, i Paesi che hanno mantenuto PIL altissimi nonostante la crisi.

16.00 - Approvato a maggioranza, e con voto palese, l’ordine del giorno per il potenziamento della SMaC Card. Respinta, con 38 voto contrari, 14 a favore e un astenuto, l’istanza d’arengo che chiedeva di creare un database per identificare le tessere Smac con il codice della patente dei conducenti, prevedendo la possibilità di ricevere un quantitativo mensile di carburante a un prezzo fortemente scontato, caricando la differenza sulla Smac. L’Aula approva, con 42 si 8 no e una astensione, l’ordine del giorno che vuole istituire una finanziaria pubblica. Passa, a maggioranza, anche l’ordine del giorno per la semplificazione dei pagamenti nella pubblica amministrazione. Larghissima maggioranza infine per l’ultimo ordine del giorno, che fissa le linee guida di sviluppo turistico legato alle mostre e all’arte. I voti a favore sono stati 44, 4 quelli contrati, 3 gli astenuti.

14.00 - Il Consiglio Grande e Generale riparte dall’allegato Zeta. Non si è ancora chiuso il dibattito, dopo la decisione di ritirare l’ordine del giorno più contestato, quello che prevede la vendita di immobili a forensi. La comunicazione ieri sera, dopo un confronto particolarmente acceso, che ha fatto registrare posizioni contrastanti tra maggioranza e opposizione, e dissensi anche tra le forze di governo. Hanno detto no Andrea Zafferani di Ap, Maria Luisa Berti di Noi Sammarinesi e Filippo Tamagnini del Pdcs. Le forze di opposizione, con l’eccezione di Sinistra Unita che al tavolo strategico di sviluppo non ha partecipato, non contestano il provvedimento in sé, ma la scelta dell’ordine del giorno. La maggioranza ha replicato ricordando che quel documento non porta la firma del Patto ma dei partiti che lo hanno condiviso al tavolo di sviluppo. Concluso il dibattito, l’Aula porrà in votazione gli altri 4 ordini del giorno che parlano di finanziaria pubblica, sviluppo turistico legato alle mostre e all’arte, del potenziamento della SMaC Card e della semplificazione dei pagamenti nella pubblica amministrazione.

Sonia Tura

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