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Consiglio: in Comma Comunicazioni muro contro muro sulla questione banche

12 set 2017
Consiglio di settembre
Consiglio di settembre
Si aprono le due settimane di Consiglio – le ultime presiedute dalle loro Eccellenze Mimma Zavoli e Vanessa D'Ambrosio - e come ci si aspettava in Comma Comunicazioni domina la questione banche, con una Dc particolarmente agguerrita dopo la bocciatura della commissione d'inchiesta. L'opposizione serra i ranghi e torna a chiedere la testa di Grais “che con fare cortese gestisce tutti i giochi” ma apre anche la porta ad un confronto vero. Maggioranza e Governo rilanciano la volontà di dialogo. Dopo il minuto di silenzio in ricordo di Giuseppe Rossi, prende la parola Simone Celli. Chiarisce le motivazioni del licenziamento in tronco di Savorelli: “riguardano nello specifico la diluizione delle perdite di Cassa”. Serviva compatibilità con il bilancio dello Stato mentre l'ex Direttore era per una soluzione molto aggressiva. “C'era una discrasia evidente – spiega il Segretario - fra l'approccio del governo e quello proposto dal capo di vigilanza” e consegna all'Aula la lettera del CCr che formalizza il venir meno del rapporto fiduciario. Celli rimarca poi che mandare a casa il Direttore non significa cambiare rotta, rappresenta piuttosto un cambio di approccio, “più gradualista e più dialogante soprattutto con parti sociali e chi rappresenta il mondo bancario”. L'Assemblea degli azionisti di Carisp è stata convocata i primi giorni di ottobre e verrà nominato il collegio sindacale. Tra le mission del nuovo cda l'operazione Asset e il rinnovo della dirigenza. Il rallentamento per i correntisti – spiega Celli – è dipeso dall'istanza di accertamento dello stato di insolvenza. A bilancio approvato ci saranno tutte condizioni per la cessione in blocco di attivi e passivi, nella prima decade di ottobre. Pasquale Valentini chiede dove sia la “discrasia fra le proposte del governo e il direttore di Banca Centrale” dato che la strategia di questi mesi – fa notare - ha avuto l'ok di Governo e maggioranza. Denise Bronzetti si dice esterrefatta. Le motivazioni sono riassunte in 4 punti. “Ne bastava uno – dice - per mettere in discussione l'operato di Bcsm. “Sono stati adottati provvedimenti – aggiunge - con ragioni politiche ancor prima che tecniche e di salvaguardia del sistema”. La Dc punta poi il dito sul decreto che cambia la lisf, togliendo il potere decisionale all'autorità di vigilanza. E chiede: “Come farà Grais ad accettarlo”?

Torna sotto la lente il bilancio di Cassa. Ieri – ha informato poco prima Celli – è stato depositato in tribunale con 54 milioni di passivo. Tutto il resto del debito verrà infatti dilazionato in 25 anni. Allegato al bilancio la relazione della società di revisione che fornisce un giudizio positivo. Pedini Amati interroga sugli altri bilanci: “sono veritieri”? Se il bilancio è stato falsificato, a maggior ragione occorre rivolgersi alla magistratura”. Nel mirino di Rete il piano industriale. Per Davide Forcellini “non risponde al calo di fiducia, tirando addirittura in ballo a fantomatica Riforma della giustizia. Legare un piano ad una riforma – dice - è ridurre effetti della sua applicazione”. Il compito fondamentale assegnato al cda – chiarisce Nicola Renzi - era arrivare ad un bilancio che fotografasse l'effettivo stato della banca, quel cda ha compiuto il suo mandato. E invita a non fare confusione fra la rappresentazione realistica di un bilancio con la sua sostenibilità”. “Oggi – afferma - i depositi non sono solo utili strategicamente per il paese ma anche profittevoli e sicuri”. Renzi è fiducioso, “manca un passo dalla ripresa e dal rilancio” e chiede un'azione corale. “Basta dire che va tutto bene. San Marino è più povero – attacca Zeppa – i numeri parlano di una società morente”. “Il riferimento del Governo suona – dice Francesco Mussoni – come un mea culpa”. E sulla nuova licenza a Cassa, provoca: è stato fatto tutto solo per creare una nuova banca? Poi c'è la questione della commissione d'inchiesta. A chi accusa la maggioranza di non aver voluto fare chiarezza, Margherita Amici spiega le ragioni della bocciatura, relative a tempistica ed oggetto. “Bastava il messaggio di una sua istituzione – dice Alessandro Mancini - come segno di un nuovo corso”. Iro Belluzzi sfida “a trasferire al tribunale tutti gli atti della vigilanza dall'arrivo di Savorelli, oggi – aggiunge - capro espiatorio della maggioranza”. Per Matteo Ciacci prima occorre concludere le operazioni di sistema Cassa e Asset, solo dopo si potrà lavorare per appurare responsabilità politiche. Sul rallentamento dell'operatività nel caso di Asset – dice - “è dovuto anche ad aspetti che non riguardano prettamente la politica, ma è dipeso da decisioni di organismi che gravitano intorno a Cassa. Mi piacerebbe mettere nero su bianco i passaggi che ci hanno impedito di chiudere l'operazione nei tempi previsti.” Contro l'ex Direttore due odg. In quello a firma Dc si chiede di evitare ogni forma di buonuscita. Nel secondo tutta la minoranza chiede che nel caso di sentenza di illegittimità di atti, si chieda all'ex Direttore il risarcimento danni. Verranno votati a fine sessione.



MF

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