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Consiglio Centrale DC

29 set 2003
Consiglio Centrale DC
Ancora una volta i riflettori si accendono sul Consiglio Centrale della DC, dal quale si attendono decisioni risolutive. Il clima interno ormai sembra quello della resa dei conti, del muro contro muro. L’ex leader, Gabriele Gatti, chiede ufficialmente le dimissioni di Lonfernini e la nomina di una guida pro tempore del partito. Insieme a lui anche un gruppo di democristiani formato da giovani e dai cosiddetti “senatori” che, insoddisfatti per il tenore del dibattito interno, chiedevano la convocazione anticipata del parlamentino e maggiore chiarezza nella linea politica. La replica dell’Ufficio di Segreteria è pacata: 'il Consiglio Centrale resta convocato per la data già fissata e in quella sede, in un clima costruttivo, si discuterà di linea politica e di posizioni interne, come sempre è avvenuto. Sulla contestazione specifica ci si limita a ricordare che la decisione riguardante la Segreteria è stata assunta dalla Direzione senza che nessuno prendesse le distanze e senza alcun voto contrario. Del resto – rileva sempre l’organismo di gestione della segreteria DC – Lonfernini ha rinunciato, come doveroso, a svolgere un ruolo politico attivo durante il semestre. E’ rimasta inalterata la figura di segretario trasferendo però le sue funzioni alle cariche istituzionali del partito'. Dunque, ancora una volta gli occhi degli osservatori politici si fissano sul Consiglio Centrale democristiano. Alla vigilia dell’ultima riunione ci si attendeva uno scontro interno e una possibile crisi di governo. Ne è uscito un documento votato all’unanimità nel quale si dava mandato alla Segreteria di avviare la verifica e di mantenere aperto il dialogo ricostruito con Alleanza Popolare. Un fronte, questo, sul quale gli sviluppi non sono mancati. Nonostante i primi raffreddamenti, causati proprio da quel Consiglio Centrale di luglio, dal quale Alleanza Popolare si aspettava una adesione al proprio progetto di un governo di garanzia, si è arrivati oggi ad una Reggenza di Garanzia che vedrà impegnati nel prossimo semestre reggenziale, un rappresentante di AP e uno della DC. Un fatto nuovo che potrà favorire – dicono gli stessi interessati – nuove collaborazioni. Per ciò che riguarda il governo e la coalizione con il Partito Socialista, le parti hanno manifestato apertamente la necessità di rafforzare una maggioranza che non sempre può contare sui numeri. Un’esigenza che apre la strada a diverse soluzioni ma nessuno, al momento, si inoltra in previsioni. Nella direzione della settimana scorsa la DC ha messo l’accento sulla necessità di favorire un nuovo colloquio con il Partito Socialista, probabilmente dovrà servire per mettere a fuoco ancora qualche passaggio di conclusione della verifica. Ma il tempo stringe. Il PSS ha già dato qualche segno di insofferenza e chiede alla DC di decidere. Se si riterrà opportuno un nuovo colloquio, fanno sapere dalla segreteria del garofano, nulla in contrario. Ma oramai i tempi sono maturi per chiudere la partita.

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