CONSIGLIO GRANDE E GENERALE

Consiglio: dibattito intenso sulla scuola di Città. Si attende, domani, un OdG

I lavori sono ripresi in serata con il dibattito sugli interventi di razionalizzazione delle sedi scolastiche: accorpamento del plesso di Città e nuova sistemazione per l’Istituto Musicale. Tematica molto sentita dalla cittadinanza e strettamente connessa – come anticipato in precedenza dal Segretario Belluzzi – con il problema del calo demografico. “Stiamo parlando di una decisione che non è suffragata dai numeri – ha dichiarato tuttavia Nicola Renzi -. Un Governo che imposta la sua politica sulla cultura contrapponendo la scuola da una parte e l’Istituto musicale dall’altra ha perso in partenza”. “Dobbiamo costruire un futuro – ha dichiarato Maria Katia Savoretti – e non distruggerlo”. Ricordato anche l’OdG presentato da RF, per impegnare il Congresso a sospendere ogni decisione circa la cessazione dell’attività scolastica del plesso “La Sorgente” e ad attivare un adeguato confronto per predisporre un piano decennale per la gestione dello sviluppo del sistema dell’istruzione. Manca un progetto di fondo, ha osservato Sara Conti. Da Miriam Farinelli alcune considerazioni amare: “la nostra Capitale privata di molti servizi ed uffici pubblici, ora privata anche della scuola; rimarrà vuota, morta e priva di ogni vero significato”. Infine una battuta: “spero che il prossimo cambio d’uso non riguardi Palazzo Pubblico”. Questa è una sconfitta della politica, ha tuonato Michele Muratori, Libera. “Non è che si vuol chiudere la scuola di Cà Caccio – si è chiesto – perché magari non c’è la volontà di finire i lavori dell’Istituto Musicale in Borgo?”. Giuseppe Maria Morganti si è chiesto quanto costerà trasformare luoghi pensati per bambini a luoghi per l’ascolto musicale. Se chiudete “La Sorgente” – ha aggiunto - Città perderà abitanti, è inevitabile. Ma secondo Morganti la scelta che il Governo propone comporterà anche la chiusura di altri plessi nel territorio. Un approccio economicista – afferma – quello dell’Esecutivo, “che nulla ha a che fare con il bene dei cittadini”. Morganti ha letto poi una lettera “firmata da 1.000 cittadini”, che contestano la scelta del Governo. Da Vladimiro Selva un’analisi delle ragioni dello spopolamento del Centro Storico. Sottolineata anche l’importanza di una vicinanza delle scuole alle abitazioni. Compatta, tuttavia, sulla linea delle Segreterie di Stato coinvolte, la Maggioranza.
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Sarebbe ingiustificato – ha affermato Paola Barbara Gozi, PDCS – tenere aperto un plesso per poche decine di bambini. Il progetto restituisce dignità all’Istituto Musicale e valorizza il Centro Storico. Sono vicino a chi ha manifestato disagio per questo accorpamento, ha dichiarato William Casali, ma a un certo punto occorre guardare all’interesse degli alunni: è necessario recuperare la socialità. Non è vero, ha detto Lorenzo Bugli, che è mancato il confronto su queste tematiche; “ci sono stati dei passaggi di condivisione chiari”. “Non si chiude una scuola, si accorpa”. E poi un obiettivo più ampio: sono necessarie – ha sottolineato - politiche di supporto alla famiglia e alla natalità; “serve una cultura della famiglia”. Questa scelta ha anche un valore simbolico, ha riconosciuto Riccardo Stefanelli; ma l’edificio di Cà Caccio, che è di pregio architettonico, sarà valorizzato dall’Istituto Musicale. La scelta che si andrà ad adottare – ha osservato Manuel Ciavatta – in ogni caso andrà a scontentare qualcuno. Sandra Giardi, RETE, ha auspicato che non si faccia una “battaglia puramente politica” sul plesso di Città. L’evoluzione a volte porta dei cambiamenti, ha osservato dal canto suo Paolo Rondelli; “stiamo finalizzando un lavoro partito nella scorsa legislatura”, ha aggiunto, rispondendo alle critiche delle Opposizioni. Emanuele Santi ha snocciolato alcuni numeri riguardanti il calo demografico: nel 2010 erano nati 334 bambini; nel 2020 le nascite sono state 224. “Va riorganizzata completamente la scuola”. Da Gloria Arcangeloni apprezzamento per il metodo seguito dal Governo; “da due criticità si creano delle opportunità”. Iro Belluzzi, NPR, ha definito il modello degli ultimi 20 anni non rispondente all’ottimizzazione delle risorse economiche e dei percorsi pedagogici. E poi l’invito ad una visione più moderna e prospettica. Maria Luisa Berti ha espresso “amarezza” per le trasformazioni avvenute negli anni a Città; aggiungendo come non si sia agito, in concreto, per contrastare il calo della natalità. Ma l’accorpamento, ha sottolineato, riguarda solo la prima classe elementare. Prima di attuare “scelte definitive” ha auspicato una dibattito a 360 gradi. Rimarcato comunque il valore culturale dell’Istituto Musicale. La seduta è terminata dopo la mezzanotte. Domani si chiuderà il dibattito con le repliche, poi – probabilmente - la votazione di un ordine del giorno, per tirare le fila della discussione. La sessione si era aperta, in mattinata, con un comma comunicazioni con al centro i recenti fatti di cronaca a Borgo e Città. Da più parti si è sottolineata la necessità di mettere in condizione i corpi di polizia di svolgere al meglio il proprio lavoro. Il Segretario Tonnini ha anche annunciato interventi normativi, già in questa sessione. La legittima preoccupazione per questi fatti di cronaca, non ha poi impedito di allargare lo sguardo ai drammatici sviluppi della crisi israelo-palestinese. Dopo aver dato lettura ad un proprio ordine del giorno, Libera lo ha ritirato; condividendo – insieme agli altri gruppi consiliari - i contenuti di un successivo odg “aperto” di Giovanni Zonzini, RETE. Nel testo si condanna ogni violenza, e si invita alla pace ed al riconoscimento del principio dei “due Popoli in due Stati”. Si dà inoltre mandato al Congresso di sollecitare, presso gli organismi multilaterali, un arresto immediato del conflitto ed il rispetto del diritto internazionale. E poi un intervento del Segretario Ciavatta, che – rispondendo a chi, dalle fila dell'Opposizione, chiedeva indicazioni sulla “Sanità del futuro” -, ha ricordato come si siano tenute due Commissioni, nelle quali si è discusso del piano sanitario; “se tutto va come abbiamo indicato nel mese di giugno ci sarà un dibattito in Aula sul piano sanitario, che manca da diversi anni”. Approvati inoltre all'unanimità 2 progetti di legge. Attesi, poi, i chiarimenti sui vaccini. C'era infatti chi aveva chiesto il motivo per cui fosse stata riconosciuta la possibilità – a chi non si è ancora vaccinato – di scegliere tra Pfizer e Sputnik. Decisiva, ha spiegato Ciavatta, è stata la disponibilità dei due tipi di siero, che ha reso possibile questa opzione. La speranza – ha aggiunto – è che la possibilità di scegliere avrebbe portato a nuove richieste, che tuttavia “non arrivano”. Dopo il comma comunicazioni la presa d'atto della conferma a tempo indeterminato proprio del Giudice d'Appello Caprioli. Al comma 7 le dimissioni di Lara Cannalire dalla Commissione Commissione Pari Opportunità; che sarà sostituita da Laura Ceccoli. Nei giorni scorsi si era parlato tuttavia dell'intenzione, della Cannalire, di tornare sui propri passi; dopo la ricomposizione di ventilate divergenze con il partito di riferimento: il PDCS. “Avrei voluto capire di più – ha dichiarato Nicola Renzi, RF - sia su queste dimissioni sia sulla visita dell'ECRI”. “Motivazioni di natura personale – ha detto dal canto suo Francesco Mussoni, PDCS -, che nulla hanno a che vedere con i percorsi istituzionali della Commissione”.
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