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In Consiglio il dibattito sulla politica estera

22 feb 2011
52 richieste di parola sulla politica estera, dibattito che impegnerà l’Aula fino a domani. Ma la notizia del giorno è senza dubbio il varo della legge sui 10 anni, ribattezzata “rottama congressisti”. Sul provvedimento che limita a 10 anni il mandato dei Segretari di Stato, il dato politico e' che, coperti dal voto segreto, 21 consiglieri hanno fatto un passo indietro. Nonostante l’unanimità raggiunta sulle istanze d'arengo e le dichiarazioni a favore di tutti i partiti, i voti a sostegno della legge pro-rinnovamento dell'esecutivo sono stati 36 su 58. 6 contrari e 15 astenuti. A dimostrazione che i timori dei cinque consiglieri proponenti, tutti militanti tra le file della maggioranza, non erano infondati. La legge stabilisce che chi ha ricoperto per 10 anni il ruolo di segretario di Stato, anche non consecutivi, dovrà prendersi 10 anni di pausa prima di tornare a far parte del governo. Scampato anche il rischio, annunciato, di emendamenti che ne avrebbero snaturato il principio. Uno solo, respinto, e' stato presentato da Sinista Unita per restringere ancora di più il mandato concesso ai congressisti. Adesso al centro della scena politica è il dibattito sulla politica estera. Il dialogo con l’Italia è aperto, ha detto Antonella Mularoni. Ci sono incontri da parte di tutti i colleghi di governo. In due anni il clima tra i due Paesi è cambiato. Tanto che l’obiettivo è chiudere la vertenza con i vicini di casa entro l’estate. Anche il dialogo tra le due banche centrali è ripartito, ricorda il Segretario agli esteri citando “le tante bastonate sui precedenti vertici di Banca Centrale”. Se pensassi di essere il problema, dice Antonella Mularoni, non esiterei a dare le dimissioni. Con l’Italia non è un problema di persone, conferma il Segretario alle finanze. Valentini definisce difficili da capire le ragioni di tanto accanimento da parte italiana. Oggi San Marino è considerato uno Stato dentro gli standard internazionali e ha le norme e le persone per farli funzionare. L’atteggiamento di ostilità deve cessare, sull’onda del mutato rapporto tra Banca d’Italia e Banca centrale. C’è collaborazione per affrontare i temi che impediscono una piena permeabilità tra i due sistemi ma anche per un aiuto specifico alla costituzione della Centrale dei rischi e della gestione accentrata del contante, due questioni care alla controparte italiana. L’opposizione boccia senza appello la versione governativa dello stallo nei rapporti bilaterali con l’Italia. Il Paese ha zero prospettive e zero speranze, dice il capogruppo del Psd. Per Claudio Felici il saldo del governo è assolutamente negativo. A Roma, rincara la dose il capogruppo di Sinistra unita, Ivan Foschi, il clima non è affatto cambiato e la realtà è che certe cose il governo non vuole farle. La situazione è terribile gli fa eco Simone Celli segretario del psrs, denunciando il tentativo di recuperare il rapporto con Tremonti attraverso la litania del ministro cattivo, mentre per Pier Marino Mularoni dei Democratici di centro il governo guida una macchina senza ruote. Dà gas ma non si muove di un metro. Al paese serve uno scatto d’orgoglio. La maggioranza si schiera, con qualche distinguo, a fianco del Segretario agli esteri, anche se la parola fine, e le sorprese potrebbero non mancare, arriverà con la votazione degli ordini del giorno. Per Francesco Mussoni invece la politica estera non ha funzionato o perlomeno non ha prodotto risultati. Il consigliere della dc critica anche la politica commerciale, la legge sulle residenze, la decretazione di urgenza. Smettiamola, dice, di far credere che le cose vanno bene, le cose vanno molto male, prendiamone atto e muoviamoci di conseguenza. Il capogruppo di Ap Roberto Giorgetti, chiede contributi concreti e non giochetti di potere, criticando gli Europopolari per l’atteggiamento sulla liquidazione di Fincapital. Dobbiamo dare prova che il Paese fa applicare le leggi oltre a farle, dice Gian Nicola Berti della Lista della libertà, mentre Nicola Selva degli Eps ricorda l’intercessione del suo partito per l’incontro tra Tremonti e Mularoni.
Nel video le interviste a Fererico Bartole, Fiorenzo Stolfi, PSD, Alessandro Rossi, SU e Gabriele Gatti Pdcs.

Sonia Tura

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