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Consiglio: divisi sull'ambiente

17 set 2009
Consiglio: divisi sull'ambiente
Consiglio: divisi sull'ambiente
Clima da vigilia, oggi, in Aula. Si attende l’avvio del confronto dedicato alle prospettive del sistema bancario e finanziario e, subito dopo, quello dedicato allo stato delle trattative con l’Italia. Ma prima, ci sono due progetti di legge da varare e la ratifica di un accordo diplomatico con il Nicaragua, firmato a New York nel 2006 e di un accordo commerciale con l’Uruguay definito, a San Marino, ben 8 anni fa, nel 2001. C’è attesa per l’apertura del dibattito che l’opposizione ha più volte sollecitato, ma intanto si fa concreta l’ipotesi di uno slittamento. La legge delega per il riordino della normativa ambientale, approvata con 30 voti a favore e 21 contrari ha infatti impegnato l’aula per gran parte del pomeriggio. Una legge che ha sollevato forti contestazioni dai banchi dell’opposizione. In particolare Alessandro Rossi di Sinistra Unita e Giovanni Lonfernini dei Ddc l’hanno definita una delega in bianco per il Segretario di Stato al territorio. Un provvedimento complesso e confuso, hanno detto, che offre anche la possibilità di intervenire sulla dotazione organica degli uffici tecnici. E, secondo Lonfernini si profilano ulteriori infornate. Sul fronte opposto la maggioranza che ha sottolineato la necessità di un approccio coordinato ai temi dell’ambiente. Un esempio su tutti la gestione dei rifiuti che chiede norme adeguate all’Italia e al contesto internazionale. La vera delega in bianco, ha replicato il Segretario al Territorio, è quella prevista dalle norme finora in campo. Qui, ha detto Venturini, si mettono dei paletti ben definiti e si stabilisce che chi danneggia il territorio deve rispondere di quello che fa. Adesso il confronto è sulla legge quadro per la tutela del centro storico di San Marino e del monte Titano, inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. 19 gli iscritti a parlare. Il provvedimento è chiamato a garantire la conservazione di quei valori di integrità e autenticità, attraverso azioni di tutela e di gestione corretta del patrimonio storico, che hanno permesso l’inserimento della Repubblica tra i siti definiti “patrimonio mondiale” dall’Unesco.

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