Consiglio: maggioranza divisa su emendamento Ps si ricompatta durante il voto

Per ore la maggioranza è apparsa in bilico. L'emendamento presentato dal gruppo socialista, che proponeva la vendita degli immobili ai forensi non residenti, ha registrato valutazioni diverse nelle fila di dc e psd. Per il capogruppo del pdcs Luigi Mazza ci possono essere spazi per questo tema, ma non attraverso un emendamento in Finanziaria. Chiede di mettere all'Ordine del giorno un dibattito entro il mese di marzo e invita i socialisti a ritirare l'emendamento. Analoga la proposta del capogruppo del psd Gerardo Giovagnoli. La proposta può avere effetti positivi ma serve tempo e un impegno preciso per trovare delle sintesi. Si appella al ps per il ritiro dell'emendamento e chiede un impegno del governo per valutare la proposta entro marzo. Questo emendamento è stato esaminato dalla maggioranza che ha deciso di respingerlo, sottolinea il capogruppo di Ap Mario Venturini. Una problematica di così forte impatto, soprattutto dal punto di vista culturale, non può essere ridotto a una discussione in occasione della legge di bilancio. Non chiediamo al partito socialista di ritirare l'emendamento. Se ci sarà un dibattito non ci sottrarremo ma, puntualizza, ci sono questioni più urgenti. Se verrà messo ai voti, conclude Venturini, mi aspetto che maggioranza lo respinga perchè questa era la posizione. Se va sotto si traggono le conseguenze politiche. Il Segretario alle finanze chiede di bocciare la proposta e precisa che il governo non ha difficoltà a mettere a verbale la volontà di aprire un dibattito entro il prossimo trimestre. Il gruppo socialista chiede una sospensione e poi decide di mettere al voto l'emendamento. La nostra posizione è chiara e ci abbiamo messo la faccia, rimarca Alessandro Mancini. Siamo comunque favorevoli ad approfondire in un dibattito tutte le questioni. Alla fine la proposta viene bocciata con 13 voti a favore 37 contrari e l'astensione annunciata di Denis Amici. Il dibattito ha impegnato l'Aula per ore. Da Civico 10, Sinistra Unita e Rete è arrivato un secco no. Qui ci sono appetiti notevoli, poteri forti, grossi interessi, è stata la valutazione. Inserire questa proposta nel bilancio rappresenta una forzatura inaccettabile. Le divisioni si sono invece registrate nella maggioranza. Marino Riccardi del psd anticipa il suo voto a favore perchè, dice, si deve fare qualcosa per risollevare il Paese altrimenti bisogna intervenire drasticamente sugli stipendi pubblici. Gli chiede di ripensarci Vladimiro Selva. Vedere questa come la soluzione del Paese significa cedere a chi, in questi anni, ha stuprato il territorio. Vede invece di buon occhio la proposta Alessandro Cardelli della Dc:”potrebbe dare una risposta al sistema bancario fermo perchè ha in pancia un numero innumerevole di immobili”. Non ci sta Filippo Tamagnini che chiede all'Aula “a chi giova questa proposta?”. Legittimo respingere il nostro emendamento, commenta il capogruppo del ps Paride Andreoli, altrettanto legittimo presentarlo. A chi contesta la presentazione in questa sede ricorda il vecchio allegato zeta al bilancio e dice: “bisognerebbe stupirsi del fatto che dal 2011 non si è ancora fatto nulla perchè solo parlarne è un tabù”. Il confronto prosegue e i lavori andranno avanti fino a notte fonda. Intanto Upr ha deciso di ritirare gli emendamenti tutti gli emendamenti che riguardavano il tema mobilità sostenibile depositando, allo stesso tempo, un progetto di legge. La decisione, spiega Marco Podeschi, vuole offrire la possibilità di discutere in modo ancora più concreto sul tema mobilità sostenibile anche alla luce delle decisioni della conferenza di Parigi COP21.


Sonia Tura

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