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Consiglio: la giornata del bilancio

28 nov 2017
Il Segretario Simone Celli
Il Segretario Simone Celli
E' la giornata del Bilancio.
Il Comma si apre con la relazione del Segretario alle Finanze.
Nel sottolineare l'importanza di questo passaggio politico, rimarca il deterioramento del quadro generale della finanza pubblica, un tasso di crescita troppo debole e incerto e la profonda fase di riorganizzazione e ristrutturazione del settore bancario.
Si parte da un disavanzo di amministrazione assestato in circa 12 milioni di euro.
L'obiettivo della Segreteria – ricorda Celli - è il pareggio di bilancio già nell'esercizio finanziario 2018.
“Per arrivarci – spiega - si è deciso di perseguire una politica che riesca concretamente a coniugare rigore, crescita e giustizia sociale”.
Già in questa proposta di legge – annuncia - sono previste scelte particolarmente impegnative anche da un punto di vista sociale.
“Nel prossimo futuro altri interventi saranno imprescindibili e di fronte a questi passaggi, complicati ma inevitabili, sarà possibile misurare con realismo il livello di maturità e di responsabilità di tutto il ceto politico, in quanto coinvolto - a prescindere dai ruoli istituzionali attualmente ricoperti - in processi decisionali tanto indispensabili quanto non ulteriormente rinviabili per attribuire al Paese la stabilità finanziaria che è prerequisito essenziale per presentarsi con le carte in regola dinanzi alle organizzazioni internazionali e alla comunità degli investitori”. Guardando ai numeri: con la proposta di legge depositata per la prima lettura, si prevede un disavanzo di amministrazione di circa 6,2 milioni di euro.
Gli attuali saldi sono il frutto di maggiori entrate derivanti soprattutto dalla reintroduzione della minimum tax; dalla seconda tranche della sanatoria edilizia; dal recupero di riserve accantonate da AASS negli esercizi precedenti e dalla previsione di un articolo delega per l'introduzione di un'imposta straordinaria sui patrimoni che, in sede di decretazione, dovrà stabilire esenzioni e franchigie per quanto riguarda i beni immobili e dovrà definire nel dettaglio le categorie di beni mobili da assoggettare all'imposizione.
Già si sa che saranno esclusi i conti correnti bancari. Le minori entrate, sono causate dalla decisione di convertire in capitale il prestito ibrido rilasciato dallo Stato in favore di Cassa di Risparmio, in questo modo non sarà più possibile incassare gli interessi attivi; ne consegue che la minore entrata sul capitolo degli interessi attivi per il 2018, rispetto al dato assestato 2017, è di 2,1 milioni di euro.
Minori uscite sono inoltre previste da un contingentamento delle nuove assunzioni nel Settore Pubblico e al risparmio sulle 2018 degli stipendi, da una razionalizzazione dei lavori pubblici dell'AA.S.L.P. e dal trasferimento del servizio trasporti in capo aIl'A.A.S.S.
Maggiori uscite, invece, dovute al ripristino sul bilancio dell'ISS del contributo per il Fondo Riserva di Rischio (+ 3 milioni di euro) e del Fondo Indennità Economica Speciale (+ 1 milione di euro); all'accantonamento della quota capitale per i titoli di Stato, dell'importo complessivo di 40 milioni di euro, posti a garanzia del prestito ibrido (+ 4,4 milioni di euro); all'accantonamento della eventuale emissione di titoli del debito pubblico, per l'Importo di 35 milioni euro, da far sottoscrivere al Consiglio per la Previdenza in considerazione della cessione in favore dello Stato del prestito subordinato contratto in Cassa di nel 2012.
Tra prima e seconda lettura – annuncia Celli - continuerà a lavorare per ridurre ulteriormente il disavanzo e attende gli esiti dell'attività condotta dal gruppo tecnico per la spending review.
Torna poi a parlare dei tagli alla spesa pubblica, quei 2,5 punti percentuali fissati nella legge di assestamento al bilancio di previsione per l'esercizio finanziario 2017.
Obiettivo – spiega - raggiungibile non tanto con misure spot ma con progetti strutturali che abbiano l'obiettivo di migliorare l'efficienza, aggredendo le aree di sprechi e privilegi.
AI di là dei numeri, vuole quindi riaffermare con determinazione e coraggio l'impegno politico dell'esecutivo affinché l'opera di contrasto alla spesa improduttiva prosegua e tenga conto di alcune linee guida fra cui il progressivo avvicinamento della forbice salariale tra pubblico e privato, attraverso una fondamentale attività di concertazione con le parti sociali.
La riduzione della spesa pubblica non toccherà scuola e sanità, tanto che è stato attribuito all'ISS uno stanziamento di 70,4 milioni di euro, maggiorato di ben 1,4 milioni di euro rispetto alle cifre previste in sede di assestamento dell'esercizio finanziario 2017.
La sanità trova ampio spazio di analisi, anche alla luce delle tante criticità emerse negli anni, a partire da stanziamenti non in linea con le reali esigenze e che porta il Segretario a ragionare sulla necessità di aprire in ambito politico “una riflessione profonda sulla tipologia di stato sociale che si intende mettere a disposizione della popolazione”. In questa direzione assume notevole rilevanza l'imminente adozione dell'I.C.E.E., in supporto alle fasce sociali più deboli.
Nella relazione di Celli si evidenziano infine le scarsissime riserve di liquidità di tesoreria dello Stato e del Settore Pubblico Allargato. Da 135.376.066,02 del 2014 sono passate a 82.378.952,02. Guardando nel dettaglio, crescono l'Autorità per l'Aviazione Civile, il Cons e tiene l'AASS. In calo, invece, tutti gli altri: dall'università all'iss, compresa l'Ente di Stato dei giochi. Particolare attenzione all'andamento del debito pubblico che al 31/12/2016 tocca i 318 milioni di euro.
Intervengono i Segretari di Stato, con Santi che rimarca la massima attenzione dell'Esecutivo nella garanzia del diritto alla salute. “Ogni politica messa in campo – ribadisce - deve mantenere mani salde sul sistema protezione sociale, welfare e capacità Stato di garantire i servizi”.
Si guarda al futuro, alla risoluzione di problemi come quello del personale sanitario. “Vanno risolti in maniera strutturale, presentando una legge nei primi mesi del 2018 che vada a riformare la struttura normativa e retributiva per permetterci di tornare competitivi rispetto alla realtà che ci circonda”. Il prossimo anno promette anche la riforma pensionistica.
Il Segretario agli Interni affronta gli aspetti legati al contenimento della spesa corrente. Ricorda che fra prima e seconda lettura arriverà la relazione del gruppo di lavoro sulla spending review. “Riteniamo si possano individuare sacche di spreco sulle quali intervenire”. Conferma l'obiettivo di un avvicinamento della forbice pubblico- privato “che si ottiene anche con la semplificazione di una struttura che oggi il nostro modello economico non può più permettersi”. Guarda al modello dello sportello unico.
Marco Podeschi non vuole passi sottotraccia l'eredità che il Governo si è trovato fra le mani e riporta gli aggettivi che compaiono nella Relazione della Commissione di Controllo della Finanza Pubblica. Nell'affrontare le evidenze sul rendiconto 2016 si leggono le parole “fuorvianti, ridondanti, inefficaci, parziali, anacronistiche”. Appelli forti, nuovamente ribaditi . “Pur in presenza di bilancio in avanzo – si legge - la situazione di cassa può essere drammatica e lo stato del debito seriamente preoccupante”.
Aspetti, questi, che secondo Marianna Bucci non sono stati presi in considerazione e che rendono “l'obiettivo unico del pareggio di bilancio miope ed inutile”.
Opportuno sarebbe stato intervenire sui fattori che provocano le distorsioni e indicati dalla Commissione. Non lavorandoci in fase di bilancio ma tutto l'anno.
Una delle maggiori critiche dell'opposizione riguardano la mancanza di progetti di crescita e sviluppo e un approccio che Iro Belluzzi definisce “repressivo”. “Troviamo l'aumento della pressione fiscale ma manca l'individuazione di un modello economico per la repubblica”.
“Non ci sono garanzie, né tutele di certezza del diritto”, evidenzia Marco Gatti mentre il capogruppo del Pdcs Cardelli teme che interventi come Minimum tax e patrimoniale invoglino la gente a portare via ancora di più i propri risparmi fuori dai confini. “Ci prendevate in giro dall'opposizione per l'allegato z – chiosa Teodoro Lonfernini – ma il libro dei sogni lo troviamo anche qui: introducete addirittura il parcheggio di borgo come elemento di novità quando se ne parla da 40 anni. Ve lo sognate di farlo partire nel 2018”.
Rincara la dose Alessandro Mancini: “c'è uno schema contabile molto asciutto dove non vengono liberate risorse e dove si persegue il pareggio di bilancio senza tenere conto delle numerose garanzie che lo Stato ha dato e che sono capitoli di spesa che vanno conteggiati”.
Per Rete è un Bilancio che non si discosta dal passato. “ Le risorse per fare questo deprimente libro dei sogni – chiede Zeppa - dove le andate a prendere? Fate cassa con delega in bianco con decreti che non hanno coperture finanziarie”.
Per Civico 10 il bilancio “è una base di partenza ragionevole”. L'unico neo – dice Luca Santolini - è la minimum tax, poco equa ma necessaria nell'ottica del pareggio di bilancio. Naturalmente – aggiunge – occorre agire sulle difficoltà sul versante degli accertamenti. L'obiettivo -ribadisce Matteo Ciacci - è fare quadrare i conti. Lo status quo non è più un'opzione. La domanda non è “se” ma “come” cambiare. Bene la patrimoniale, “perché è più equo non tassare il reddito ma l'uso del reddito”. E invita ad un cambiamento culturale.
Per Eva Guidi è un provvedimento estremamente equilibrato. Nonostante il pil crollato del 30% negli ultimi dieci anni, nel rapporto col debito San Marino ha ottime possibilità di sviluppo. Sottolinea poi che l'allargamento della base imponibile serve ad aprire il sistema ed è la direttrice su cui muoversi. Riguardo alla spesa è importante – dice - intervenire solo sugli sprechi per non deprimere i consumi.
Nel 2018 – evidenzia Roberto Giorgetti - torna la questione della liquidità. E' evidente che rimane un problema reale attestato dalle cifre di bilancio. Riguardo ai debiti, spiega che si sono accumulati negli anni per interventi sul settore bancario senza ci fosse un progetto.
Ma c'è fiducia nel futuro: Fabrizio Francioni si dice sicuro che l'indomani dall'approvazione della legge il paese sarà diverso, con nuove entrate che non peseranno né sulle famiglie né sulle imprese.
C'è poi un altro aspetto su cui è grande l'attenzione della politica, quello del contenimento della spesa corrente. Per l'opposizione è mancato il coraggio di intervenire con forza. Anche dalla maggioranza arriva l'invito ad agire con determinazione.
Nicola Selva si sarebbe aspettato maggiori dettagli su tagli e controllo delle spese, partita su cui si giocano gli sprechi e invita il Governo a maggiori sforzi per interventi su sviluppo e rilancio. Chiede ad incentivare turismo e commercio inserendo fra prima e seconda lettura le proposte delle categorie.
Lorenzo Lonfernini aggiunge poi che sulla lotta all'evasione fiscale il governo si sta muovendo. “È stato emesso un bando per rafforzare l'ufficio tributario con figure di esperti”. L'indice ICEE vedrà luce prima della fine dell'anno e avrà valenza anche per l'accertamento dei redditi. La raccomandazione al governo riguarda gli investimenti esteri per leggi chiare e maggiore semplicità.

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