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Consiglio Grande e Generale: la normativa antiriciclaggio diventa legge

10 giu 2008
Palazzo Pubblico
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Il via libera dell’Assemblea consiliare arriva dopo un lungo dibattito che ha visto la condivisione generale dell’Aula sulla opportunità di dotare l’ordinamento sammarinese di nuovi strumenti di lotta a quelli che sono i reati che segnano la società moderna. Non sono mancate le critiche e le osservazioni. L’opposizione, DC in testa, ha contestato il poco tempo avuto a disposizione per il confronto. Il consigliere Clelio Galassi ad esempio, ha criticato come il progetto abbia copiato, a suo giudizio, le disposizioni italiane, “e in alcuni casi – ha aggiunto – sia ancor più limitativo”. Anche gli Europopolari hanno avanzato critiche, ma hanno assicurato un apporto costruttivo alla legge. “Possiamo adottare normative che definiscano il riciclaggio in modo diverso da come viene definito in tutta Europa? Non credo proprio – ha fatto notare Antonio Carattoni, PSD – La nostra Repubblica non può lavorare alle Antille, deve stare qui, e il fatto che siamo arrivati a questo provvedimento con l’acqua alla gola non è dovuto a distrazione dei governi precedenti, ma perché siamo stati a sentire gli interessi di oggi anziché quelli di domani”. Anche Giuseppe Morganti non ha risparmiato osservazioni pungenti: “Io voglio che questo Paese diventi uno Stato trasparente – ha detto – e che possa operare con chiarezza”. 37, al termine del dibattito, i voti ottenuti dal provvedimento, 5 quelli contrari, 15 i consiglieri che hanno optato per l’astensione. La normativa introduce disposizioni che recepiscono le principali raccomandazioni del GAFI, il Gruppo di Azione Finanziaria Internazionale, e quelle formulate dal Moneyval, il Comitato del Consiglio d’Europa sulla valutazione delle misure antiriciclaggio. Prevede l’istituzione dell’Agenzia di Informazione Finanziaria, incaricata di vigilare sul sistema bancario e finanziario e prevenire attività di riciclaggio e finanziamento del terrorismo. Sono inoltre specificate le competenze degli ordini professionali, avvocati e notai, ragionieri e commercialisti, e di Banca Centrale; vengono introdotti obblighi di verifica della clientela e della sua identificazione. Vietati conti anonimi, intestazioni fittizie e limitato l’uso di denaro contante. In particolare, i libretti al portatore saranno progressivamente eliminati: dovranno essere estinti quelli con saldo superiore ai 15mila euro e nel 2012 non potranno più essere emessi. “E’ un passo in avanti importante in direzione di un allineamento alla legislazione europea”, ha infine ricordato il Segretario di Stato. E, riferendosi alle accuse recentemente lanciate alla Repubblica dalla magistratura italiana, ha sottolineato: “Questa legge sta a testimoniare l’impegno e la volontà di San Marino di amministrare in trasparenza e in autonomia il suo sistema finanziario, vigilando con strumenti efficaci propri”.
Voto unanime dell’Aula sull’ordine del giorno presentato dai gruppi consiliari di maggioranza, con l’esclusione di AP. Il documento impegna il Governo a farsi sentire con le autorità italiane e “a valutare e intraprendere le iniziative più opportune volte a tutelare l’immagine del Paese e salvaguardare il sistema bancario sammarinese da azioni quantomeno ingiustificate”. E nello stesso tempo impegna il Consiglio Grande e Generale “a seguire, nel prossimo futuro, con precisa attenzione, lo sviluppo di quanto deliberato al fine di rappresentare la sede più adeguata per compiere le scelte necessarie, al di sopra delle visioni politiche di parte, riguardo a un settore di vitale rilevanza”. All’Ordine del Giorno, presentato dal capogruppo di Sinistra Unita Alessandro Rossi, ha dato voto favorevole anche l’opposizione, con il consigliere degli Europopolari per San Marino Lorenzo Lonfernini, che ha sottolineato come siano state “accolte alcune nostre integrazioni sulla tempestività dell’azione di Governo e sul riferimento in Aula dell’episodio”.

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