Consiglio Grande e Generale: la normativa sulle armi scatena le opposizioni

I lavori del Consiglio Grande e Generale si sono interrotti alle 20 ieri sera, come d'intesa raggiunta tra tutti i capigruppo consiliari, che hanno preferito non svolgere la seduta notturna e rinviare direttamente a martedì 23, col comma 25, ossia la nomina della Commissione consiliare d'inchiesta su presunte responsabilità politiche o amministrative legate alla vicenda Cassa di Risparmio. Bisognerà nominare 10 membri, 5 di maggioranza e 5 di opposizione. Intanto ieri sera sono iniziate le prime letture, tra cui le modifiche alla legge in materia di armi ed esplosivi: come ha riferito il segretario all'Industria Marco Arzilli, la gendarmeria con circolare dispone l'elenco delle armi bianche proprie e di altri strumenti atti a offendere. L'opposizione però ha fatto notare che all'articolo 30, ha detto in particolare il consigliere di Rete Elena Tonnini, c'è la possibilità di effettuare perquisizioni in casa anche se non è presente nessuno ed anche in assenza di un mandato di un giudice. “E' un articolo di legge pericoloso – gli ha fatto eco Augusto Michelotti, Sinistra Unita – che mette a rischio la democrazia. Su questo faremo le barricate”. Il segretario Arzilli ha replicato che il progetto è in prima lettura ed ha chiesto un atteggiamento di confronto: “Ci sono esigenze di sicurezza pubblica – ha poi sottolineato – per chi detiene armi non denunciate. Sono stati fatti esempi reali in cui è emersa la necessità di intervento, dobbiamo trovare l'equilibrio tra le diverse esigenze di sicurezza e il rispetto della libertà personale. Avremo bisogno – ha concluso – di definire quelle armi che hanno bisogno del porto d'armi soprattutto”.

FB

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