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Consiglio: l'Aula approva all'unanimità soluzioni per uscire dall'emergenza

Al primo punto dell'ordine del giorno il reperimento di finanziamenti esteri

di Monica Fabbri
23 apr 2020
Consiglio: l'Aula approva all'unanimità soluzioni per uscire dall'emergenza

Lo scenario, dall'ultima visita del FMI, è completamente cambiato. La stessa relazione del Segretario alle Finanze, portata in Aula mesi fa, viene integrata anche alla luce del declassamento di Fitch, ulteriore macigno sulle spalle del paese. Serve una risposta comune, si rincorrono appelli bipartisan alla condivisione e alla fine del dibattito l'Aula si compatta sugli interventi da mettere in campo. Tutte le forze politiche sottoscrivono un ordine del giorno per reperire finanziamenti sostenibili tramite canali istituzionali bilaterali e multilaterali; aprire il sistema bancario e finanziario tramite l'accordo di associazione; definire strumenti di accesso rapido al credito per liquidità a breve termine; attuare riforme strutturali per settore pubblico, previdenziale e fiscale; ristrutturare il debito pubblico; completare la nuova mission per BNS e la gestione pubblica degli npl; sfruttare la sovranità fiscale per strumenti che creino liquidità a tutela delle fasce più povere e per politiche economiche espansive e di rilancio del tessuto commerciale e produttivo; predisporre facilitazioni creditizie anche tramite credito al consumo; coinvolgere la politica e proseguire nel confronto con parti sociali ed economiche.

Fondamentale – dice Francesco Mussoni - ragionare su risanamento del bilancio dello Stato e riforme strutturali, “con spirito non recessivo – chiarisce - ma volto al rilancio e al sostegno dell'economia”. Per Alessandro Bevitori è una dichiarazione d'intenti. “Solamente insieme – dice - ce la possiamo fare”. In mattinata Luca Boschi, in merito alla necessità di trovare finanziamenti, aveva assicurato che Libera non avrebbe remato contro. Per Giovanni Zonzini l'odg segna un punto fermo per dare basi solide al paese, abbandonando lo scontro politico per ripartire tutti insieme. Le traiettorie andranno vagliate e confrontate – dice Denise Bronzetti – ma le strade individuate sono quelle giuste per portare il paese fuori dalle secche. Soddisfatta anche Repubblica Futura, che nel corso del dibattito aveva invitato, sui finanziamenti, a non precludere nessuna via. Aspetto, questo, accolto nel dispositivo. Da Nicola Renzi un auspicio: “di odg come questi ne abbiamo visti tanti. Spero sia uno sprone al Governo a proporre all'Aula le soluzioni migliori e più tempestive”. Mirko Dolcini invita a lavorare sulla condivisione mettendo da parte personalismi. “Lo chiede – dice - il paese”. “E' un mandato forte al Governo – afferma Emanuele Santi, che ribadisce la centralità dell'Aula rispetto ai provvedimenti che verranno portati in parlamento. L'ordine del giorno viene approvato all'unanimità e la Reggenza ringrazia tutti i gruppi consiliari per la condivisione su un tema così importante. Si apre il comma più atteso, quello sul Covid.

Roberto Ciavatta ricostruisce tutti gli aspetti legati all'emergenza, fin dal primo giorno. Chiarisce che Iss ha sempre avuto tamponi disponibili ma non la possibilità di analizzarli, e che siamo il terzo paese al mondo per numero di tamponi effettuati in percentuale ai cittadini. Si sta inoltre procedendo con test sierologici: emerge che il 50% delle persone valutate siano portatrici del virus. "Si sta delineando la vera estensione dell’epidemia, che sarà chiara quando un’ampia percentuale della popolazione sarà sottoposta a screening. Sarà necessario utilizzare gli screening a sostegno della ripresa della mobilità e del lavoro. È pertanto già in fase di definizione, presso l’ISS, la pianificazione dei tempi e dei modi di questa ripresa, la creazione di modelli organizzativi e responsabilità delegate per gestire l’attività di prevenzione sul territorio".

Segue la relazione di Stefano Canti, quale responsabile della protezione civile. Riguardo ad un ritorno alla normalità, "difficilmente potrà esser stabilita una data in cui riaprire tutte le attività o dichiarare “liberi tutti”. Aprire tutto subito – dice - sarebbe un atto irresponsabile. E’ verosimile che la ripresa debba essere graduale e progressiva con una fase intermedia, con misure di contenimento sempre più circoscritte e specifiche, e nel pieno rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie. Sarà ancora necessario osservare il distanziamento e l’uso delle mascherine sino a quando non ci saranno cure o vaccino. L’intenzione è comunque quella di sottoporre a test l’intera popolazione – spiega - seppur con fasi a campione e progressivamente. 


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