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Consiglio, Libera e RF all'attacco per comunicazioni "tenute nascoste"

di Monica Fabbri
16 set 2020
Consiglio, Libera e RF all'attacco per comunicazioni "tenute nascoste"

Sarà una lunga e intensa sessione Consiliare. Sei giorni in cui non solo verranno nominati i Capitani Reggenti, ma che vedrà protagonisti Bilancio e soprattutto Giustizia, tema che si riaccende dopo lo scambio di lettere tra il Commissario Coe per i Diritti Umani e il Segretario agli Esteri Luca Beccari. Lettere su cui RF e Libera chiedono lumi in un Ufficio di Presidenza convocato all'avvio dei lavori, criticando il metodo.

In apertura del comma Comunicazioni interviene in blocco l'opposizione. 

Nicola Renzi parla di “legislatura dei segreti”, con delibere di spesa secretate e comunicazioni di organismi internazionali non trasmesse o derubricate. Problema molto serio – avverte - perché va ad incidere sulla possibilità del nostro parlamento di valutare ciò che gli organismi dicono e decidere di conseguenza. “San Marino è in pericolo nelle relazioni internazionali e nella collocazione che cerca di ricostruire. Abbiamo leso i principi della dichiarazione dei diritti dell'uomo. Il paese stato messo pesantemente sotto osservazione”, dichiara Giuseppe Morganti, ricordando che in Commissione Affari Esteri nulla è stato detto di quelle comunicazioni, neppure quando l'opposizione rilevava il clima che sta vivendo il paese sullo scenario internazionale, anzi, “è arrivata una sorta di scherno - dice – alle nostre preoccupazioni”.

RF e Libera puntano poi il dito contro la delibera sugli investimenti in centro storico. "Il Governo - attacca Morganti - è disposto per 50 milioni a vendere porzioni del paese". Risponde Stefano Canti: il Governo ha imboccato la via della massima trasparenza, con un bando internazionale per dare l'opportunità ad imprenditori di investire su progetti prioritari in ambito turistico. E sul piano operativo per il centro storico, “se arriviamo ad adottare un provvedimento che individua priorità di intervento su cui investire per il rilancio del comparto e creare sviluppo, perché strumentalizzare?” Parallelamente il lavoro anche sulla viabilità con una serie di incontri. “Con Rimini, Regione e Anas – anticipa - si sta ragionando per arrivare ad un progetto definitivo che prevede l'eliminazione sulla superstrada dei semafori entro la fine dell'anno”. L'opposizione torna all'attacco su sviluppo e debito. Chiede di essere messa al corrente sulle trattative per l'indebitamento. “Avete raccontato di sapere trovare liquidità attraverso rapporti con Italia – afferma Matteo Ciacci - la cercate sui mercati dei capitali che è la strada più onerosa. Governate da 9 mesi, è ora di passare ai fatti. Le aziende chiedono aiuto e sostegno, non libri dei sogni né annunci”.

Nel mirino dell'opposizione, pur riconoscendo il buon afflusso di turisti e la presenza in centro di numerosi cittadini, anche la mancanza di coerenza ed uniformità nella gestione degli eventi. Catia Savoretti rimarca applicazioni differenti delle regole ed evidenzia ricadute negative d'immagine nei rapporti oltre confine. Michele Muratori parla di “leggerezza estiva” nell'affrontare ciò che di sconfitto non è, permettendo in Repubblica ciò che è vietato altrove. “Mentre tutta Europa si sta preparando alla seconda possibile ondata autunnale, noi forziamo la mano, indispettendo la vicina Italia”.

Intervengono solo consiglieri di opposizione e Rossano Fabbri che nello scorso Consiglio aveva accusato la maggioranza di ostruzionismo per non arrivare al comma giustizia oggi invece parla di falcidia, a dimostrazione – dice - “di quanto ancora la politica sia lontana dalle esigenze della gente e quanto ancora schemi e tattiche politiche influenzino i lavori dell'aula”.

Della maggioranza il primo a prendere la parola è Gian Nicola Berti che si scaglia contro Morganti, definendo il suo intervento “fuori luogo e inconcepibile, soprattutto da chi è responsabile dei problemi della giustizia, e che cerca di auto assolversi spostando l'attenzione su organismi internazionali e politica estera”. Chiede quindi alla Reggenza di mettere a disposizione del Consiglio il parere del presidente emerito della Corte Costituzionale Antonio Baldassarre, “parare – dice Berti - che finalmente darà la possibilità a chi ama la Repubblica di poter difendere l'autorevolezza delle scelte politiche e legislative di quest'Aula”.



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