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Consiglio: si apre il dibattito sulla variante al PRG

19 apr 2018
Franco Santi interviene in aula
Franco Santi interviene in aula
Arriva in Aula in prima lettura la variante al Prg per consentire l'ampliamento di alcune zone produttive a Chiesanuova, Galavotto e Gualdicciolo per il potenziamento e lo sviluppo – dice Augusto Michelotti - di realtà consolidate con ricadute sul piano occupazionale. Il Segretario agli Esteri coglie un segnale di ripartenza.

“La politica – dice - sta rispondendo prontamente, dimostrando che se ci sono necessità di interesse del paese, c'è la disponibilità ad intervenire in tempi rapidi”. La Dc contesta però il metodo di lavoro. Michelotti – attacca Stefano Canti - porta avanti progetti con un piano regolatore in corso. Ancora – afferma - non ne conosciamo lo stato di avanzamento. Poi entra nel merito. Pur comprendendo l'esigenza di crescita di alcune aziende, non capisce la necessità di una compensazione ambientale “non prevista per legge”. Sandra Giardi chiede maggior coerenza. “Ci si loda – dice - di questo intervento e in un anno e mezzo associazioni di categoria hanno messo in luce storture e difficoltà per chi opera in territorio”.

Per Roberto Giorgetti è un segnale concreto che il nostro paese è in grado di fare sviluppo, economia e che ci sono le condizioni di rilanciarsi. “Il paese ha urgenza di cerare economia e occupazione. Cosa dovevamo fare – chiede - aspettare? E' un'opportunità non solo da cogliere ma da incentivare”. Il comma, insomma, promette scintille.

Accende l'Aula anche il dibattito sul bando di concorso internazionale per l'assunzione di personale dell'ISS.
Giusto – dice Rete – ragionare di tempo indeterminato, ma Elena Tonnini teme disparità di trattamento nell'Iss con ulteriori tensioni. Il decreto si rivolge a residenti all'estero – fa presente - ma questo tipo di assunzione non è prevista per molti professionisti interni.

La verifica dell'assenza di personale nelle liste di avviamento – avverte - rischia di diventare solo uno slogan perché non tiene conto di chi è assunto con contratto a tempo determinato o di chi si sta formando. Altra priorità su cui lavorare è la meritocrazia perché “l'ospedale -aggiunge - premia l'affiliazione politica”. Per la Dc non si risolve il problema della fuga dei medici con bandi internazionali. Giancarlo Venturini guarda all'accesso a scuole di specializzazione secondo accordi siglati nella passata legislatura e ad un fabbisogno già definito a cui occorre dare attuazione.

Stefano Canti parla di fallimento di ogni pianificazione sanitaria, inutile il bando senza stabilizzazione dei medici che operano in ospedale. Non si risolve tutto con interventi normativi – spiega Marica Montemaggi - ma sono la base per una ripartenza. “Aprire i contratti a tempo indeterminato anche ai non residenti non significa che i nostri medici precari possano rimanerne esclusi”.

Tutti riconoscono che non è facile intervenire in emergenza, ma per Alessandro Cardelli buona parte dei problemi nascono dall'abrogazione della legge Mussoni sulla libera professione “e Civico 10 – dice il capogruppo Dc - era uno dei promotori del referendum”. Santi gli ricorda che è vero che è stata abolita la legge ma il regolamento successivo ne ricalca le linee. “Oggi la libera professione è svolta da moltissimi professionisti sanitari che lavorano a San Marino. Le regole ci sono da tempo”.

Santi è convinto che San Marino possa giocare le sue carte nella sfida della competitività. “Il nostro contesto lavorativo può essere più umano e vivibile. Occorre lavorare sulla possibilità di svolgere attività in rete, non solo in Italia ma anche in altre realtà europee come Albania e Malta, sottoscrivendo memorandum d'intesa. “La legge – conclude - rappresenterà il vero punto di svolta”.

Iro Belluzzi, più che a contesti lontani, spera si possa sviluppare la rete dell'Area Vasta e guarda a percorsi che agevolino il percorso universitario. Poi c'è chi invoca luminari per fare tornare l'ospedale un fiore all'occhiello. Ma per Emmanuel Gasperoni c'è soprattutto bisogno di medici che portino avanti il lavoro sul campo, nei reparti, di notte e a Natale. E se è vero che la libera professione extra moenia è stata semplificata, è pur vero – fa presente - che il punto chiave è lavorare su quella all'interno dell'ospedale. Si risolve con semplici regole da applicare a breve”. “Tanti i problemi a cui dare risposta. Il decreto – dice Eva Guidi – va inquadrato in un'ottica di emergenzialità ma a stretto giro seguirà l'atto organizzativo dell'iss e un nuovo fabbisogno”. Ci sono professionisti – spiega Santi – che ricoprono posizioni che non sono in fabbisogno. Non ha infatti previsto determinate figure che oggi lavorano e determinano il precariato. Poi assicura: il Decreto non prevede l'emissione del bando se c'è un giovane laureato sammarinese che con contratto a tempo determinato resta in graduatoria”. Il decreto viene ratificato.

MF

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