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Consiglio: è scontro sui rifiuti

19 feb 2016
Iro Belluzzi al microfono
Iro Belluzzi al microfono
Il tema dell'informazione viene affrontato in un clima sereno. In Aula arrivano le relazioni della Commissione di Vigilanza per gli anni 2011-2015. Riguardano, naturalmente, anche RTV. Da più parti viene rilevato il superamento delle situazioni critiche e un miglioramento in termini di qualità del palinsesto e dei contenuti. Psd e Dc si dicono soddisfatti per una gestione che ha portato al risanamento di un buco che ammontava, nel 2012, a 670.000 euro. Nei prossimi giorni – ricorda Iro Belluzzi- si firmerà il bilancio 2015 con l'azzeramento dell'intero debito. Le critiche dell'opposizione riguardano ancora una volta la legge sull'editoria, che andrebbe rivista non perché ce lo dice il Consiglio d'Europa – rileva Marco Podeschi – ma per correggere distorsioni. La legge ha enormi pecche, ribadisce Rete, che invita il Segretario Belluzzi a riferire nella prossima Commissione Esteri. Belluzzi non si tira indietro. Manca ancora il codice Deontologico, ma Paolo Crescentini annuncia che è stato redatto. La Consulta dell'Informazione dovrà ora approvarlo. Rimane invece l'annoso problema della sede di RTV. Crescentini si augura che sia davvero una priorità del Governo e non uno dei tanti proclami quando c'è odore di elezioni. I toni si alzano, invece, per il tema rifiuti. I Segretari Mularoni e Lonfernini cercano di allontanare i luoghi comuni. Ammettono i ritardi, ma assicurano che il paese recupererà in tempi brevi. Tra i traguardi raggiunti: un moderno catasto dei rifiuti. Per la raccolta differenziata si raggiungerà l'obiettivo del 50% nel 2016. L'Italia guarda al 60% entro il 2020. “Faremo meglio e lo faremo prima”, promette il Segretario al Territorio. C'è però un problema culturale. “Dobbiamo fare un salto tutti – dice - interrogandoci su come essere più virtuosi”. “Per cambiare sistema di gestione – ribadisce Teodoro Lonfernini - non è solo necessario mettere in campo investimenti pubblici, ma serve che sia affiancato da un cambiamento di mentalità nella cittadinanza”. Parole inopportune, secondo l'opposizione. La popolazione ha dimostrato che è pronta. Due castelli stanno già facendo la raccolta porta a porta. Le responsabilità – rilevano Civico 10 e Rete - è di un' Azienda che non riesce a gestirla. Elena Tonnini alza la voce: “o si è incapaci o c'è precisa volontà di non fare funzionare le cose. C'è chi vede nei rifiuti un business. Mandiamo a casa chi non si è dimostrato capace”. E' chiaro che è un tema caro alla politica. E per Lonfernini, c'è avversione a priori proprio perché è una certa parte politica a giocare la partita.

MF

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