Consiglio: riflettori sui medici

I riflettori del Consiglio si spostano sulla dirigenza medica. Un primo passo per rispondere all'emergenza – riconosce l'opposizione – ma che non basta a risolvere le criticità che affliggono l'istituto. A partire da una fiducia tutta da ricostruire- evidenzia Teodoro Lonfernini, che ritiene sia mancato il coraggio di affrontare il tema della libera professione intramuraria. E' un progetto di legge che nasce dall'emergenza – fa notare Iro Belluzzi – e che per arginare la fuga dei medici si limita a monetizzare un rapporto di lavoro.

“È l'ennesimo provvedimento zoppo – rincara Alessandro Mancini – che non affronta i problemi in profondità”, “un'occasione persa” per Dalibor Riccardi.
Per la minoranza non basta l'aumento retributivo che costerà allo Stato 600.000 euro in più all'anno, ma al di là dei numeri, Rete chiede di costruire un modello sanitario sostenibile, “che metta al centro non il budget ma la persona”, “con miglioramenti misurabili nel servizio pubblico”. Il problema per Elena Tonnini è una sanità “usata come terreno di scontro politico”. E nella giungla di contratti – aggiunge – il medico sarà sottoposto al ricatto di un rinnovo da parte di un organo nominato dalla politica.

Non piace, inoltre, che la legge contempli solo medici. Rimangono infatti escluse figure ritenute indispensabili per il buon funzionamento della macchina sanitaria. C'è anche l'aspetto legato al lavoro di chi è in pensione, con Alessandro Cardelli che plaude all'emendamento che toglie il limite delle 20 ore ma lamenta un confronto insufficiente con l'associazione medici ospedalieri che – dice – “dovevano essere ascoltati di più”. Qualche criticità la solleva anche la maggioranza. “Manca ancora l'atto organizzativo” – rileva Marina Lazzarini, che chiede anche se sia stata risolta la questione del racket delle badanti. Riguardo invece agli uffici amministrativi, “mi giungono voci – afferma – di professionisti pagati con grande ritardo per prestazioni private”.

Civico 10 dal canto suo riconosce alla legge di aver introdotto regole chiare e certe in merito ad assunzione e retribuzione. “Un medico saprà esattamente il suo inquadramento e cosa andrà a percepire” – dice Marica Montemaggi. Emmanuel Gasperoni sottolinea la rimozione della disparità di trattamento e alle accuse di dare enfasi alla sanità privata sottraendo risorse dal pubblico, “come si può pensare di raggiungere l'eccellenza – chiede – senza aumentare la casistica?” Riguardo alle critiche di Asmo, ritiene che non si sia posto contro la legge né abbia tagliato la faccia al Segretario ma nel gioco delle parti abbia puntato al rialzo. “Chiedeva infatti più coraggio nel distacco dalla pa e di consentire ai pensionati di proseguire la professione senza però rinunciare all'emolumento”. Anche per lui manca quello che definisce il braccio armato della legge, l'atto organizzativo. Franco Santi ricorda il primo obiettivo della legge: recuperare il gap normativo con l'Italia. “Dobbiamo tenere bene a mente il punto di partenza. Volevamo un intervento strutturale, non a spot. Per dare continuità ai servizi e recuperare la mancanza di fiducia servono professionisti”. Pone poi l'accento sul superamento della logica di anzianità di servizio a vantaggio della meritocrazia. Si demanda poi a decreti da approvare entro il 31 dicembre la formazione continua. Si delega altresì a normativa sottostante l'impianto della libera professione. “È un primo tassello – spiega – nella consapevolezza che serviranno altri passaggi”. Il traguardo sarà la piena autonomia gestionale di tutto il personale iss compresa la struttura. E a chi parla di sogno del nuovo ospedale, “ è il frutto di una riflessione che ci dice più conveniente ragionare su una nuova struttura che buttare soldi nella manutenzione di quella vecchia”.

Si procede a rilento con l'esame dell'articolato. Intervengono quasi tutti i consiglieri di opposizione. Per Mimma Zavoli la minoranza sta facendo ostruzionismo. I lavori vanno avanti fino a mezzanotte ma di questo passo è probabile che slitti a domani l'approvazione della legge. A questo punto potrebbe saltare il comma sulla giustizia.


MF

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