Consulta, mozione conclusiva: "Scarso rispetto dalle forze politiche"

Un ritardo ingiustificabile, un atteggiamento di scarso rispetto verso i problemi delle comunità estere. La Consulta richiama la classe politica, chiede spiegazioni – nella mozione conclusiva approvata all'unanimità – in particolare, sull'abbandono del tavolo di confronto sul “voto estero”. Un tavolo che, come previsto da un ordine del giorno del Consiglio Grande e Generale era da attivare entro il giugno 2014, mentre avviato solo nel 2015 si è ben presto arenato.
E proprio in quest'ottica spiegano il gesto provocatorio di sabato, quando hanno interrotto i lavori “in segno di protesta civile e pacifica, contro il disinteresse del Governo centrale”, abbandonando l'aula per recarsi in Pieve in visita al Santo Fondatore. Non dimentica però di ringraziare - oltre al segretario agli Esteri Valentini - la Reggenza, incontrata in udienza, sia pubblica sia privata con una delegazione, nelle giornate di Consulta.
Altri i temi affrontati durante i lavori: torna ad appellarsi alla legge, nel richiamare le problematiche del finanziamento per lo svolgimento delle due riunioni della Consulta e dei Soggiorni Culturali, per cui spetta allo Stato “stanziare una somma adeguata e sufficiente a coprire le spese”.
Ancora, il nodo della assunzione della cittadinanza da parte di figli di un unico genitore sammarinese, per cui si chiede di rivedere la normativa in vigore, abolendo in particolare l'atto di “mantenimento della cittadinanza”, considerato discriminatorio.
Nell'ottica di rafforzare i rapporti fra sammarinesi esteri e non, viene approvato il progetto, portato dall'Associazione del Centro-Est dell'Argentina, discusso durante l'incontro con i Capitani di Castello.

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy