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Consultazioni, il Pd chiude la porta in faccia al M5S

6 apr 2018
Luigi Di MaioConsultazioni, il Pd chiude la porta in faccia al M5S
Consultazioni, il Pd chiude la porta in faccia al M5S - Martina: "Confronto impossibile". Il centrodestra pensa a presentarsi unito al Quirinale
I partiti riordinano le idee in vista del secondo giro di consultazioni al Quirinale. Salvini vuole presentarsi con la coalizione di centrodestra unita, mentre il Pd chiude al M5S.

Serve qualche giorno di riflessione, così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concluso il primo giro di consultazioni terminato senza esito, dove tutti hanno posto sul tavolo del Capo dello Stato le proprie tesi ed esigenze. Per il secondo giro qualcosa dovrà cambiare, ci sta pensando Matteo Salvini, Lega, che stavolta vorrebbe presentarsi insieme a Forza Italia e Fratelli d'Italia, come coalizione unita. E' vero che il M5S ha posto veti a Forza Italia, ma forse il veto è sul solo Berlusconi, e all'interno del partito c'è già chi, come il forzista Toti, ritiene possibile trovare un programma minimo di governo tra centrodestra e M5S. Questi ultimi, in realtà, sembrano preferire i Democratici, il che appare curioso, dal momento che, fa notare il segretario reggente Martina, “ci ritengono responsabili del fallimento delle politiche di questi anni. Il confronto è impossibile”, conclude, e con lui si allineano il capogruppo alla Camera Delrio, per il quale un accordo tra Pd e 5Stelle sarebbe “trasformismo, abbiamo idee diverse di Paese”, e il ministro della Giustizia Orlando: “Non si può fare una discussione – dice quest'ultimo – con chi pone una equivalenza tra l'alleanza col Pd e quella con la Lega”. Orlando trova anche il tempo di attaccare Renzi, colpevole, secondo qualcuno, di aver riunito i propri fedeli nello studio del capogruppo al Senato, Marcucci. “Lasci lavorare Martina, o ritiri le dimissioni”, dice il Guardasigilli. Martina intanto si candida a segretario del Pd, l'assemblea è prevista per il 21 aprile.

Francesca Biliotti

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