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Convenzione Giochi San Marino: PSD chiede rinegoziazione

3 mag 2005
Convenzione Giochi San Marino: PSD chiede rinegoziazione
Dimissioni respinte all’unanimità e rinegoziazione della convenzione con la Giochi San Marino. Queste le conclusioni della segreteria del partito dei Socialisti e dei Democratici, che ha affrontato le problematiche emerse nella seduta del Consiglio. Per l’organismo Psd il dibattito in Consiglio ha abbandonato ogni razionalità politica per lasciarsi andare all’offesa senza motivazioni, attraverso una strategia del sospetto che si guarda bene dal portare elementi di chiarezza. Ciò genera sfiducia in tutta la classe politica ostacolando la soluzione dei problemi. La segreteria ha apprezzato il gesto di Morganti che ha avuto il merito di portare alla ribalta temi centrali del buon andamento della vita pubblica, ma ne respinge le dimissioni, chiedendo al presidente di anteporre le ragioni del partito a quelle personali, pur comprensibili, ma che vanno superate attraverso il raggiungimento degli obiettivi condivisi. Uno di questi : la gestione dei giochi che necessita di una ferrea regolamentazione. Il partito nel rispetto degli ordini del giorno chiede una rinegoziazione della convenzione che imposti regole chiare e trasparenti, elimini i diritti di esclusiva; tuteli la collettività, recuperi l’uso del palazzo dei Congressi, affermi la preminenza dell’interesse pubblico. E’ necessaria per il Psd una riflessione generale che preveda anche una revisione della normativa. A tal fine la segreteria ha dato mandato a Segretario e presidente di proseguire il confronto con l’alleato di governo per elaborare un ordine del giorno da proporre al consiglio.

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