Il cosiddetto "Lazio-gate" al centro del dibattito politico italiano. La Polverini si dimette

Il cosiddetto "Lazio-gate" al centro del dibattito politico italiano. La Polverini si dimette.
Finito con le dimissioni il braccio di ferro tra Renata Polverini ed i vertici del Pdl. Mentre i magistrati continuano ad indagare sulle “spese pazze” al Consiglio regionale del Lazio, dopo le dimissioni di tutti i consiglieri del centrosinistra a cui potrebbero aggiungersi domani anche quelle degli eletti nell’Udc, la governatrice si dimette dicendo: "Umiliata, dico basta". Alfano aveva chiesto alla Polverini di prendere tempo. In un faccia a faccia a Montecitorio, il segretario del Pdl aveva domandato alla governatrice di passare la mano solo dopo il varo del piano generale dei tagli predisposto proprio da lei in queste ore. Ma il centrosinistra insiste: tagli o non tagli la Polverini deve dimettersi, dicono dall’Udc.
Intanto Monti, che stasera sarà a cena a New York con Obama, conferma il proprio ottimismo malgrado la crisi. Sebbene l’Ocse consigli all’Italia di chiedere gli aiuti a Bruxelles davanti all’arrancare dei mercati, il presidente del Consiglio promette che il 2013 sarà un anno di crescita. Il premier ricorda come il governo abbia fatto riforme anche strutturali e che gli italiani stiano dimostrando di non essere ostili con chi le ha portate a
termine. E ribadendo che è troppo presto per abbandonare il rigore, chiede coraggio alle parti sociali, che già domani vedranno il governo sulla situazione della Fiat.
E Monti rilancia sulla necessità di misure contro la corruzione. “L'inerzia di una parte politica e' comprensibile ma non scusabile”, dice scatenando l’ennesima polemica tra il Pdl, che il professore chiama indirettamente in ballo, ed il centrosinistra.

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