Credito Sammarinese. Valentini difende Banca Centrale

Le accuse gratuite fanno il gioco di chi vuol solo far credere di difendere il sistema. Non fa nomi, Pasquale Valentini, ma si schiera al fianco di Banca Centrale. L’ispezione, al Credito Sammarinese, avvenne all’inizio del 2010. In maggio, sottolinea, partì la lettera che indicava gravi irregolarità nella gestione e criticità patrimoniali. La proprietà fece ricorso, accolto dal giudice in via cautelare, e questo sospese, per mesi, l’attività di Banca Centrale. Il commissariamento sarebbe avvenuto comunque, ribadisce il segretario alle Finanze. E’ fuori luogo sostenere che Banca Centrale non ha fatto quel che doveva. Il blocco dei pagamenti è dovuto alla mancanza di liquidità e vuole tutelare i risparmiatori. Il commissario ha autorizzato il pagamento degli stipendi per i 22 dipendenti del Credito sammarinese e i 10 della Polis, ed ora si sta cercando una strada per sbloccare i conti esclusivi, perlomeno per il pagamento delle bollette e delle carte di credito. Intanto si cercano soluzioni future. E prima di andare alla liquidazione coatta della banca si ipotizzano altre strade.
E’ facile demagogia, per Valentini, quella sugli stipendi dei dirigenti di Banca Centrale, soprattutto se rapportati agli altri istituti bancari. I 300mila euro del Presidente, sottolinea, sono lordi e Clarizia ha la residenza fiscale in Italia. Screditare l’istituto in questo modo, conclude, è inaccettabile. Non c’è alcuna attenzione all’esigenza del Paese di accreditare questi organismi. Nel video l'intervista a Pasquale Valentini

Sonia Tura

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