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Consiglio chiuso: sul tavolo della Reggenza le dimissioni di gran parte dell'aula

24 ago 2016
La crisi in Aula. E i toni si fanno duri
La crisi in Aula. E i toni si fanno duri
E' terminato il confronto sulla crisi di Governo e L'Ufficio di Presidenza ha deciso di chiudere oggi i lavori di questa sessione consiliare dal momento che sul tavolo dei Capitani Reggenti ci sono le dimissioni di gran parte dell'aula. Il Consiglio tornerà a riunirsi a metà settembre per la nomina della Reggenza, evadere le Istanze d' Arengo rimaste e per l'assestamento di bilancio
Hanno già presentato le dimissioni i consiglieri di Noi Sammarinesi, Rete e San Marino Insieme, Civico 10 e Sinistra Unita. Annunciate quelle della Dc. Con il confronto sulla crisi politica si chiude la legislatura e dal confronto emergono tutte le divisioni interne al Psd, con la componente democratica che denuncia le “intimidazioni” ricevute dal Segretario alle finanze e torna a chiedere a tutte le forze che hanno responsabilità di essere disponibili al dialogo e quella socialista che invece ribadisce la necessità dell'alleanza fra le forze più rappresentative del Paese per risolvere le emergenze. Ma lo scontro più duro ha contrapposto Mussoni ad Alleanza Popolare. Il Segretario alla sanità ha accusato Mario Venturini di interessi politici di parte, di una grottesta azione politica sulla sanità. La crisi era annunciata, dice. Sinistra Unita, Civico 10 e Alleanza Popolare avevano pattuito di aprirla entro luglio. Ap non ha aperto la crisi per Mussoni, non la meritava, risponde Mario Venturini, invitando il Segretario alla sanità a preoccuparsi del fatto che la Consulta sanitaria oggi ha bocciato il piano per le nuove Uoc. I disaccordi, puntualizza, sono stati su Cassa di Risparmio, sui crediti Npl e su Banca Centrale. E' di pochi giorni fa, afferma, una lettera di tre membri del direttivo che delegittimano e minacciano Grais. Sono, precisa, due democristiani e un socialista. Su Cassa c'è stato un anno e mezzo di confronto ma la dc non vuole saperne di toccarla. Chi dice di non aver capito perchè la crisi si è aperta, conclude, non ha capito quanto i gruppi ristretti della democrazia cristiana dominano ancora la scena. Civico 10 e Sinistra Unita dicono no a una collaborazione con il Pdcs. Cittadinanza attiva, dicono, è l’unica alleanza rimasta in piedi. Ora che il Psd ha sciolto il nodo, commenta Francesca Michelotti, ripetiamo il nostro no alla proposta condotta da Stolfi e Andreoli. La restaurazione, afferma, è già in atto. Pensare alla riproposizione di questa maggioranza con l'aggiunta di altre forze politiche, commenta Federico Pedini Amati, fa pensare che a comandare saranno ancora oggi i poteri forti. Non c'è nessuna nostalgia di quel tempo e di quei metodi che hanno portato ai problemi che abbiamo cercato di risolvere, replica il capogruppo del Psd. La Repubblica è completamente cambiata da allora e non ci sono più le condizioni per correre certi rischi. E per le alleanze future dice: puntiamo ancora sulla coesione senza esasperare le divisioni. Sul sistema bancario, puntualizza il segretario della dc, abbiamo chiesto il rispetto della legge e dei suoi organismi istituzionali. Due, precisa, gli obiettivi: le perdite non devono essere a carico dei cittadini ma pagate con gli utili delle banche. E Gatti invita il Consiglio a chiedere l'immediata apertura della centrale rischi così, conclude, vediamo subito chi ha i debiti nelle banche. Denise Bronzetti riconosce il coraggio di Ap ma, dice, tolte di mezzo le questioni più spinose quel coraggio valeva la pena di portarlo fino in fondo da subito, quando sono cominciate fibrillazioni e immobilismo in maggioranza. Ci sono stati, ricorda, governi molto peggiori di questo e io ho pagato un prezzo personale e familiare per aver combattuto un certo modo di fare politica. Una crisi politica stranissima e anomala, per il capogruppo dell'Upr. Al netto della cronaca, dice Marco Podeschi, faccio fatica a capire quale sia l' unità di intenti. Per me, dice a Gatti, la ricetta sugli Npl è più complicata. Così come è difficile una alleanza fra chi ritiene fondamentale l'Iva e chi no, tra chi è favorevole all'aborto e chi lo osteggia. In questi anni è cambiato il mondo, ricorda Roberto Ciavatta di Rete. E' in corso una trasformazione della politica e del modo di farla. Qui, accusa, si vedono ancora incontri e ballottini. Se vogliamo fare un servizio al Paese andiamo a casa, afferma, lasciamo spazio alle elezioni e facciamo decidere gli elettori perchè il Consiglio, da almeno un paio d'anni, non rispetta le proporzioni che le forze politiche hanno nel Paese. Il capogruppo socialista ricorda il dialogo aperto da tempo con tutta la politica e sottolinea che le difficoltà più marcate furono con la Dc. Adesso abbiamo alle spalle un rapporto nato da tempo, stiamo ragionando sul programma e auspichiamo che possa essere condiviso anche dal Psd. Siamo consapevoli, dice Alessandro Mancini, che un rafforzamento dell'area riformista sia indispensabile. Chiude il confronto Luigi Mazza, per lui l'ultimo intervento in Aula dal momento che non si ricandiderà. Rivendica quanto fatto senza, sottolinea, far scorrere il sangue nel Paese. C'è ancora da fare ricorda e riforme, come quella pensionistica si affrontano con responsabilità. Su Ap, accusa, è pesato in questi anni il mancato risultato elettorale. E Mazza rivendica, per la Dc, di essere il punto di riferimento dell'area moderata. E' sopravvissuta ai 13 consiglieri del 2006, afferma, perchè si è rinnovata. Spazio ora alle repliche ma prima la Reggenza ha letto un ordine del giorno condiviso da tutte le forze politiche e votato all'unanimità, in cui si esprime vicinanza alle popolazioni colpite, cordoglio alle famiglie delle vittime e si invita il governo a verificare le forme di aiuto anche attraverso la protezione civile sammarinese.

Sonia Tura

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