Dal Segretario all'Informazione linee guida per RTV

Lonfernini guarda ad una Tv di Stato "identitaria"

Il Segretario con delega all'Informazione Teodoro Lonfernini consegna ai Commissari una relazione con linee guida per l'emittente di Stato, a cui ispirarsi per valorizzare il territorio e raggiungere migliori risultati di gestione. Guarda ad una “televisione identitaria” e “ di sistema”, alla luce della svolta epocale, con RTV visibile – dopo l'accordo firmato a Roma sulle frequenze – in tutta la penisola. “Nessuna volontà di ingerire nella linea editoriale e nelle scelte gestionali, di competenza esclusiva del Direttore Generale” – chiarisce, “conosciamo i nostri confini”. L'obiettivo è “favorire la definizione di una personalità dell'emittente pubblica”, affinché diventi volano culturale, economico e sociale di San Marino e dei territori circostanti, con l'invito ad aprire un dialogo con i Presidenti di Emilia-Romagna e Marche, per ragionare insieme su una programmazione che ne valorizzi eccellenze e peculiarità.

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In un segno di discontinuità rispetto al passato, dove l'assenza di un modello ideale – si legge nella relazione - ha troppo spesso lasciato spazio ad interpretazioni gestionali personalistiche e poco rispondenti al ruolo che compete il servizio pubblico. I Commissari chiedono di approfondire alla presenza del neo direttore Ludovico Di Meo, integrando con i dati economici. Da più parti l'invito a rivedere palinsesto e programmazione, ragionando anche su come declinare il concetto di identità in un mercato fortemente competitivo. Andrea Zafferani di RF si interroga, invece, su come la politica possa ritenere di avere le competenze manageriali per indicare la via. Dal Pdcs, infine, un richiamo all'equilibrio, “per evitare inopportune invasioni di campo. “Lonfernini ha fatto bene – dice Manuel Ciavatta– a specificare che si tratta di riflessioni e che non ci saranno ingerenze”. Il Segretario si dice favorevole alla chiamata in commissione del nuovo direttore che assumerà l'incarico dal prossimo mese. “Diamogli il tempo – suggerisce - di arrivare nel nostro Paese, di prendere possesso del suo ruolo e di ambientarsi”.

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