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Dalla maggioranza il bilancio sui due anni di Governo

10 nov 2005
Dalla maggioranza il bilancio sui due anni di Governo
La maggioranza traccia un bilancio dei due anni di attività. 'Non siamo qui per fare campagna elettorale - tiene a precisare Roberto Bucci - ma tutti sottolineano i risultati raggiunti in due anni di lavoro'. 'Provvedimenti di cui si parlava da anni - dice Fiorenzo Stolfi - noi li abbiamo portati a casa e sono fondamentali sia per la legislazione normale che ordinaria'. Gli ultimi in ordine di tempo sono la riforma previdenziale e del lavoro, poi quelli in dirittura d’ arrivo: la finanziaria e le riforme istituzionali. Un governo straordinario che ha mantenuto gli impegni assunti nel 2003: 'E’ proprio nell’ultima fase della sua legislatura che dimostrato la sua forza, dando certezza al paese per il futuro sulle riforme strutturali – aggiunge Pier Marino Menicucci – cui la DC ha dato un contributo significativo. Riforme non possibili senza la stabilità politica di questi mesi e riferito alle pensioni, le risorse liberate con questa riforma, serviranno a rafforzare lo stato sociale'. 'E’ senso dello stato che i cittadini chiedono alle forze politiche – gli fa eco Mauro Chiaruzzi - e dopo quella previdenziale ci avviamo anche alla conclusione della riforma elettorale sulla quale il PSD ha avviato da tempo un tavolo di confronto per trovare una soluzione condivisa'. 'Abbiamo lavorato con umiltà e serietà - dice Giuseppe Morganti - ora abbiamo un paese aggiustato con la possibilità di pensare al futuro'. Sante Canducci risponde a chi ha parlato di una riforma previdenziale portata avanti sotto ricatto: 'Nessuna catastrofe imminente – precisa – ma l’impegno dello stato per ripianare il deficit che tra 10 anni sarebbe stato di 80 milioni di euro, che andavano sottratti ad altri servizi'. Pier Marino Mularoni guarda al futuro e parla di un paese sbloccato dalla stagnazione, 'dopo il riequilibrio della finanza pubblica, e la messa in campo di nuovi provvedimenti in campo economico. Quelli già approvati sono impopolari - ha detto - ma necessari'.

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