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Dalla Reggenza nuovo appello alle riforme. Accoglienza ai profughi: “Orgogliosi della nostra comunità”

Nell'ultima seduta del mandato, i Capitani Reggenti - Francesco Mussoni e Giacomo Simoncini - porgono il saluto all'Aula. Ricordata anche la riforma dell'ordinamento giudiziario, il ruolo di San Marino nel contesto internazionale, funzionale allo sviluppo

di Annamaria Sirotti
21 mar 2022

Partono dai fatti che hanno segnato il mandato: la recrudescenza della pandemia e la guerra per dire 'grazie' ai cittadini, alle associazioni, alle famiglie, per la mobilitazione, l'ospitalità, la partecipazione mostrati, esprimendo “orgoglio per questa comunità”. In parallelo, il richiamo alle istituzioni, ad un impegno instancabile nella promozione della pace: dialogo e mediazione sono la strada per il rispetto dei diritti dell'uomo.

Questo proprio in politica estera: ricordano le visite in ambito internazionale - Londra, Glasgow alla COP26, ad Expo Dubai - quali occasioni per “rafforzare il ruolo e promuovere l'identità di uno stato credibile, che forte dei suoi valori si apre al mondo”. Relazioni internazionali fondamentali - dicono - per mostrarsi “attrattivi, potenziare opportunità di sviluppo economico”, chiedendo impegno a Congresso e Consiglio proprio nella direzione dello crescita.

In quest'ottica, tornano a invocare le riforme, in più occasioni caldeggiate, per la stabilità e il rilancio, con interventi strategici e di respiro. Senza però dimenticare quanto fatto: in testa, la riforma dell'ordinamento giudiziario, di cui l'insediamento del Consiglio Giudiziario di questi giorni costituisce l'ultimo tassello. La “riforma della giustizia – dicono – pone “il nostro Paese in linea agli standard europei, pur in continuità con le peculiarità del nostro ordinamento, con un richiamo anche ai giudici ad agire con equilibrio, autorevolezza, correttezza.

Invitano le istituzioni e la politica alla moderazione dei toni, nella se pur legittima critica e ad una leale collaborazione fra Organi dello Stato, favorendo il confronto, respingendo le ingerenze. Partendo dalla recente attualità, focus sulla libertà d'espressione: “La libertà di opinione è cardine della democrazia – dicono – il diritto di manifestare il proprio pensiero è il primo diritto politico e la libertà di informazione è diritto dei giornalisti ma anche dei cittadini, affiancandovi però il dovere di esercitare quel diritto correttamente, con indipendenza, responsabilità e osservando il diritto degli altr"i. Ribadiscono il diritto ad una informazione "libera, completa, pluralista e sollecitano il legislatore a sanare eventuali criticità, tra libertà di informazione e salvaguardia dei diritti di ogni individui".

Nel salutare l'Aula, rimarcano “la forza della identità e delle istituzioni”, chiedendo a chi ricopre ruolo istituzionale di operare “al servizio dello Stato e nell'interesse della collettività”.

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