MANDATO ESPLORATIVO

Dc avvia le consultazioni. Ciavatta (Rete): Non siamo più exploit, ma abbiamo elettorato consapevole

Le liste uscite vincenti dalle elezioni riuniscono gli organismi

Dc avvia le consultazioni. Ciavatta (Rete): Non siamo più exploit, ma abbiamo elettorato consapevole.

Mandato esplorativo alla mano, la Dc apre la fase più attesa del post voto, quella delle consultazioni. Nel pomeriggio incontrerà le due liste e la coalizione indicate in via preliminare, vale a dire Dim, Libera, Noi per la Repubblica, probabilmente utilizzando la logica dell'ordine di lista. Ieri sera Via delle Scalette ha riunito il Direttivo, che ha ribadito l'esigenza – già espressa dai vertici – di dare al paese un nuovo Governo nel più breve tempo possibile. La Dc ha 15 giorni per formare la nuova maggioranza ma vuole accelerare. C'è chi addirittura ipotizza l'ufficializzazione entro mercoledì prossimo. Gli incontri interlocutori si apriranno alle 15. In questa prima fase, più che proporre, il partito di maggioranza relativa intende ascoltare. Solo in un secondo momento si addentrerà in maniera più approfondita nei temi specifici. Nel frattempo nel paese si fanno congetture sulle forze politiche che comporranno il prossimo Governo. Valutazioni in questo senso sono emerse, come logico, in Direzione.

Ieri sera si è riunita anche quella di Dim. Nella lettura a mente fredda dei dati, emerge una nuova consapevolezza che soddisfa Rete. Il movimento si aspettava di più, “con ogni probabilità – spiega Roberto Ciavatta - abbiamo perso elettorato storico, intimoriti da una campagna diffamatoria su un'asse con la dc”. Si trattava, però, di un elettorato di protesta, “compensato dai voti di un elettorato nuovo, consolidato e consapevole, che ci ha dato – continua – un mandato governativo. Nessuno – aggiunge – ci avrebbe scommesso. Tutti i partiti e le componenti di ogni lista hanno giocato la campagna sul tentativo di ridimensionare rete e di pescare al suo interno i voti che servivano. Ottenendo, però, l'effetto contrario: Libera ha perso fra il 7 e 8%; NPR fra un 3/ 4%. Quei voti sono venuti da noi. Non siamo più un exploit e questo ci dà una bella forza”. 

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