Entro il due ottobre i partiti dovranno presentare le proprie liste. Da una parte i giochi sono praticamente fatti. Cosa succede, invece, sull’altra sponda? Si annuncia un settembre denso di incontri. Il movimento Per San Marino ha già le idee chiare. La sua coalizione alternativa prevede 4 aree: riformista, socialista, moderata e quella di Sinistra Unita con qualche aggregazione dei movimenti radicali. Un’operazione vincente, dice Emilio Della Balda, ma non facile. Il dialogo è aperto e il movimento attende a breve delle risposte. Risposte che arriveranno solo dopo vari confronti interni. Partito Socialista, ad esempio, vedrà le sue componenti - Psrs e Nps - riunire nei prossimi giorni le rispettive direzioni. “Abbiamo di fronte a noi un ampio scenario” – spiega Paride Andreoli - “e serve una forte coesione sulle cose da fare. Siamo disponibili a parlarne con tutte le forze dello scacchiere politico”. All’interno del partito la dialettica è accesa con i giovani social riformisti. Per Alessandro Mancini in un momento difficile come questo la parola d’ordine è “unire”, coinvolgendo nell’intesa anche associazioni e categorie. “Stiamo dialogando con tutti coloro che non fanno parte della grande ammucchiata” – dice Angela Venturini. L’obiettivo dei Moderati è creare una coalizione alternativa -moderata, cattolica, socialista e liberale - capace di raccogliere il consenso soprattutto nell’area di centro. “Un centro vero, senza contraddizioni”, sottolinea la Venturini, che aggiunge: “stiamo trattando anche con le espressioni civili senza pregiudiziali”. E’ tempo di decisioni anche per l’Upr che domani riunirà l’Esecutivo e traccerà la propria strada. La situazione resta fluida e c’è chi, nell’opposizione, sta pensando di correre da solo.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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