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Dibattito conclusivo alla festa di Alleanza Popolare

17 set 2007
Lino Cenci - Pasta sfoglia
Lino Cenci - Pasta sfoglia
Due Segretari di Stato: Valeria Ciavatta e Tito Masi, il coordinatore Mario Venturini, il capogruppo Fernando Bindi. Alleanza Popolare schiera i suoi vertici per valutare quella che Venturini definisce, senza mezzi termini, la verifica in atto nella maggioranza. Ap ribadisce il secco NO al mega progetto di 6 mila metri quadri a Ponte Mellini presentato dalla società Bet Game di Marino Grandoni. Questo, hanno sottolineato unanimi, non è compatibile con la realtà sammarinese né con le scelte del governo di fare tornare in mano pubblica ciò che era stato regalato ai privati nè con l’interesse dello Stato. Secca l’analisi: il periodo in cui i beneficiari delle iniziative economiche promosse dal governo erano sempre gli stessi imprenditori - espressione dei poteri forti - vogliamo che sia gettato alle spalle. I nostri alleati, hanno sottolineato, sapevano che con Ap certe cose non si potevano più fare. Non crediamo comunque che qualcuno possa aprire una crisi nel nome della difesa degli interessi di un operatore privato. Ma si è parlato anche del progetto di legge sulle residenze che Ap ha definito una bozza ancora tutta da discutere e della necessità di fare una verifica a tappeto della situazione attuale. Nel centro storico di Città, ha sottolineato Masi, ben il 17% delle residenze sono fittizie. Si tratta di persone che sulla carta risultano residenti mentre in realtà vivono al di fuori della Repubblica. Due le posizioni che Alleanza Popolare si è riservata di valutare: quella relativa al referendum sulla preferenza unica che sarà discussa dall’assemblea di Ap nei prossimi giorni e quella sulla scelta di campo imposta dalla nuova legge elettorale. Vedremo, ha concluso il coordinatore di Ap Mario Venturini. E’ su passaggi come quello relativo ai giochi, al giusto processo, alla riforma della scuola, della pubblica amministrazione e delle residenze che misureremo la volontà degli alleati a quel cambiamento sul quale ci eravamo trovati concordi al momento della costituzione della maggioranza.

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