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Diffamazione: dopo la querela di Andrea Rosa arriva il decreto penale per Elena Tonnini

Già annunciata - da RETE e Movimento Democratico San Marino Insieme - opposizione; si andrà dunque in dibattimento.

28 mar 2019
SRV_DECRETO_PENALE_TONNINI
SRV_DECRETO_PENALE_TONNINI

“In luogo della pena detentiva si ritiene di applicare la pena della multa a giorni nella misura di 800 euro”. E' quanto stabilisce il decreto penale pronunciato dal Giudice Inquirente, Alberto Buriani, al termine dell'istruttoria. Potenzialmente una condanna senza dibattimento; ma in un comunicato di Rete, e Movimento Democratico, si annuncia che verrà presentata opposizione. I fatti risalgono al 15 maggio scorso; quando si tenne una serata pubblica di DIM. Erano giorni caratterizzati da forti fibrillazioni, dopo la pubblicazione della presunta ordinanza sulla cosiddetta “Operazione Titoli”. Elena Tonnini, tra le altre cose, fece un riferimento specifico sul membro del CdA di Carisp Andrea Rosa. La esponente di RETE – è scritto nel decreto – “ha di fatto accusato pubblicamente Rosa di essere complice di un gruppo criminale capeggiato da Confuorti”. Viene poi ricordata la proiezione di una slide, nella quale era rappresentato quello che appariva come uno screenshot di una conversazione whatsapp del gruppo “Titans” - composto da rappresentanti del CdA di Cassa – asseritamente diretta a Confuorti. “Nel rappresentare il significato di tale slide” – ricorda il Magistrato -, la Tonnini ha dichiarato che il “tu” indicato nella chat fosse riconducibile a Rosa, quando invece era “chiaro” che quest'ultimo non fosse affatto il contatto diretto del titolare della Advantage Financial. Un punto sul quale ritorna anche la nota odierna di DIM; ricordando come non sia certamente “ordinario” che comunicazioni potenzialmente riservate – come quelle del gruppo Titans – fossero arrivate a Confuorti; “dall'irritualità di tale modalità di comunicazione nascono equivoci sintomatici”. La stessa Tonnini – continua il comunicato – riconobbe “di aver usato termini sbagliati, prendendo la penna e scusandosi pubblicamente per quella sbavatura”; e in ciò palesando “la sua assoluta buona fede”. Ma la risposta che, all'epoca, diede la Tonnini – ad una nota di Civico 10 –, è parte integrante del castello accusatorio di Buriani. Perchè l'imputata – oltre alle scuse - accusò Rosa di avere avuto un ruolo “grave” – scrisse tra le altre cose - “nell'approvazione di un bilancio in perdita voluto da Confuorti”. Tutto ciò indusse Andrea Rosa a presentare querela; e il giudice Buriani ha ravvisato gli estremi dei reati di diffamazione e libello famoso, anche in considerazione della diffusione – in internet – dell'intervento dell'imputata. “Elena Tonnini – si ribadisce nel comunicato di oggi di DIM – come consigliere non solo aveva il diritto, ma addirittura il dovere di commentare, denunciare ed allertare. Per averlo fatto in Consiglio lo stesso Confuorti pochi mesi prima l'ha denunciata presso il tribunale lussemburghese”. Da qui la decisione di presentare opposizione al decreto penale, di modo che – scrive la Coalizione – un giudice dibattimentale possa serenamente valutare l'accaduto”. E non manca una stoccata. “Strano – afferma DIM – che la notizia sia subito divenuta di dominio pubblico. Non ricordiamo che identico decreto di condanna penale emesso solo poche settimane fa nei confronti dello stesso Giudice Buriani abbia avuto la stessa eco mediatica”.


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